Pioggia di star per Kingsman – Il cerchio d'oro
Gli agenti segreti più eleganti del grande schermo sono tornati.
Mentre Eggsy e Merlino – Taron Egerton e Mark Strong - piangono la scomparsa di Harry Hart, alias Colin Firth, un nuovo, potente e implacabile nemico si affaccia all'orizzonte e li costringe a migrare in America dove conoscono i colleghi d'oltreoceano.
Divertente, sorprendente, esagerato: Kingsman – Il cerchio d'oro ricalca le orme del primo film, avvalendosi di un montaggio ancor più spasmodico e di un ritmo assai più adrenalinico, e aggiungendo alla nuova missione una pletora di personaggi che fanno del superbo cast l'asso nella manica del nuovo lavoro di Matthew Vaughn. Uno per uno, con apparizioni e colpi di scena degni del miglior main stream, fanno il loro ingresso Julianne Moore, Channing Tatum, Halle Berry, Jeff Bridges e, udite udite, Sir Elton John. Sì, proprio lui: rapito dalla perfida Poppy, è costretto a cantare per lei agghindato con piume variopinte e stivaletti glitterati e le uniche parole che pronuncia, sono coloriti improperi rivolti alla sua carceriera.
E' lui quello che regala le scene più esilaranti.
In una corsa contro il tempo, tra distillerie dal sapore di altri tempi e panorami valdostani mozzafiato, gli agenti segreti, muniti chi di lazo chi di ombrello dalle infinite risorse, dovranno combattere contro la signora della droga, una Julianne Moore nostalgica degli anni '60, che ha ricreato nella giungla cambogiana la sintesi perfetta di quegli anni e che, stretta in abiti dal taglio dell'epoca e dai colori sgargianti, non esita a offrire con un sorriso affabile un succulento hamburger di carne umana.
Fulgido esempio di quell'intrattenimento made in Hollywood in cui sceneggiatura, regia, montaggio e diavolerie tecnologiche, uniscono le proprie forze per dar vita ad un prodotto elettrizzante, Kingsman – Il cerchio d'oro si apre trascinando lo spettatore in medias res fin dalla prima scena, in cui ad una colluttazione con un personaggio per metà robotico, segue un rocambolesco inseguimento per le strade di Londra.
Spinto fino agli eccessi, il sequel di Matthew Vaughn è il tipico esempio di entertainment con cui ci si diverte senza sosta, facendo il tifo per i buoni, lasciandosi trasportare da suoni e colori della più avanzata tecnologia – tra macchine capaci di navigare sott'acqua e lazi incandescenti, ce n'è davvero per tutti i gusti - e godendosi il cast stellare composto, tra gli altri, da ben cinque premi Oscar che, diciamocelo, si saranno divertiti un mondo a fare questo film.
Julianne Moore torna al fianco di Colin Firth e Jeff Bridges, con i quali aveva già recitato rispettivamente in A single man e Il grande Lebowski, e il suo personaggio è una villain coi fiocchi.
Seguito di Kingsman – Secret Service e anch'esso tratto dalla miniserie a fumetti di Mark Millar, Kingsman – Il cerchio d'oro cavalcherà sicuramente l'onda del primo mietendo successi globali ma ha messo a dura prova il regista, che è anche anche sceneggiatore, e la sua collaboratrice Jane Goldman, già co-sceneggiatrice del primo film: non sapendo come far tornare il personaggio di Harry Hart, interpretato da Colin Firth, Vaughn si è infatti rivolto all'autore del fumetto originale ed insieme hanno valutato una serie di espedienti, tra cui anche un fantasma e un gemello cattivo. Il risultato del duro lavoro lo vedrete andando al cinema dal 20 Settembre 2017. Muniti di amici e un ricco barattolo di pop corn.
Last but not least: tra i momenti migliori, la scena sulla funivia del Monte Bianco con le Alpi innevate sullo sfondo e Mark Strong che intona platealmente Take me home, country roads di John Denver.