Pets - Vita da animali

Chi ama gli animali sa quanto a volte possano essere imprevedibili, se solo lo vogliono. Chi ama gli animali sa anche che ogni tipo, razza, taglia, possiede delle "abitudini" e caratteristiche tipiche del proprio essere, e del relazionarsi con il mondo circostante e (in particolare) con gli umani. I cani sono estremamente legati al loro padrone, e vivono nell’attesa di trascorrere del tempo insieme, attendendo anche un’intera vita in attesa della sperata "reunion" (chi non ha pianto vedendo Hachiko?). I gatti, al contrario, sanno essere ingrati e indifferenti come pochi, e a volte rifiutano perfino il più romantico gesto d’affetto. Anche se poi, di contro, sanno riscattare la loro canonica freddezza con insoliti e inaspettati slanci di tenerezza. Ma ciò che vediamo noi da "umani" è solo una piccola parte del mondo colorato e vivace che contraddistingue la vita degli animali, siano essi uccellini o conigli, "di casa" o "selvatici".

Dai creatori di Cattivissimo Me arriva in sala un film d’animazione divertente e leggero, giocato tutto intorno alla creatività, inventiva animale e a quel senso di solidarietà che, tutto sommato, spesso gli animali sembrano avere molto più di noi umani. Un film realizzato con una grafica semplice e un 3D funzionale soprattutto nella zona di ripresa delle avventure rocambolesche vissute dai tanti protagonisti nella seconda parte della storia, ovvero il salvataggio del piccolo Max (un piccolo Terrier) e del suo nuovo coinquilino Duke (un enorme cane peloso), finiti nei guai in seguito a una banale storia di invidie e a un conseguente litigio casalingo. La caricatura dei tanti (più o meno) piccoli protagonisti è ciò che fa da fil rouge a questo prodotto, che tiene da conto senz’altro un target di più piccoli, senza però mancare di intrattenere “con alti e bassi” anche il pubblico più grandicello.

Presentato all’interno della nuova sezione Cinema nel giardino al Festival di Venezia 73°, Pets - La vita segreta degli animali ritrova alla regia il regista Chris Renaud (assieme a Yarrow Cheney) reduce dal grande successo di Cattivissimo Me, e ha alle spalle la Illumination Entertainment, celebre casa di produzione de I Minions. Lo sviluppo della trama e la sintassi degli elementi narrativi non sono certo memorabili, ma la simpatia e la genuinità dei protagonisti uniti nell’idea di base è comunque capace di generare una certa empatia con lo spettatore, specie quello meno smaliziato, o meglio meno abituato a prodotti d’animazione capaci di coniugare qualità e contenuti di norma ben più alti (vedi Pixar).

La convenzionalità della trama e la canonicità del racconto non ne fanno, infatti, certo un prodotto in grado di restare impresso nella memoria come alcuni veri gioielli d’animazioni ammirati in questi ultimi anni (Inside out, Up, i vari Toy Story), eppure il successo già registrato in territorio americano definisce l’attrattiva e l’empatia generate da questo piccola fiaba sulla vita segreta dei nostri piccoli grandi amici animali. Un tenero viaggio nel mondo creativo delle loro giornate, quelle alimentata dalle fantasie bizzarre, e che non prevedono solo pennichelle e croccantini.