Per non dimenticare – I Bogside Artists e la drammatica storia dell'Irlanda del Nord
Per chi non lo sapesse Fulvio Grimaldi, classe 1934, è uno dei pochi giornalisti che ha vissuto sulla sua pelle scelte non allineate con ottiche partitistiche o conformismi già vecchi quando erano nati. Ed è l'unico italiano, di cui si abbia notizia, presente a Derry in quello sciagurato 30 Gennaio del 1972, documentato dalla fantastica canzone degli U2 e dal film capolavoro di Paul Greengrass (quasi due ore di lacrime, poesia e rabbia). Quel Bloody Sunday che ha rappresentato uno spartiacque nella lotta dei diritti civili e nella revisione di un'idea (forse, purtroppo, postuma) che riguardava il massacro perpetuato dall'Inghilterra nei confonti di quella straordinaria isola.
Dietro la lente, l'esordiente Rocco Forte, che qui è bravo a distibuire il racconto tra i vari interpreti e a far capire che la ferita, purtroppo, è ancora lontana dal rimarginarsi (giustizia non è mai stata fatta). Ma, questo documentario, è anche la conferma di come l'arte possa raccontare la storia in maniera unica e rimanere viva per sempre, a monito di tutto quello che non dovrebbe mai accadere e, invece, accade.
I Bogside Artists sono tre amici (due sono fratelli) che con dei grandissimi murales (12 nella sola Derry), hanno descritto il dolore, la lotta, la speranza di un popolo che è specchio del mondo maltrattato. A raccontare ci sono, oltre i tre artisti (ad uno dei quali, William Kelly, recentemente scomparso, il documentario è dedicato), il vescovo Edward Daly (una dedica anche a lui che non c'è più), John Hume premio Nobel per la pace e i Blood Irish Boys che con il loro folkabilly alla Pogues, fanno da colonna sonora al tutto. Poi, oltre a tanti altri, ci sono le bellissime fotografie dello stesso Grimaldi, i video di repertorio e dei frammenti audio registrati dall'assistente del giornalista durante quella tragica giornata e, da allora, rimasti inediti. Insomma un affascinante e commovente racconto dove la follia del potere viene dolorosamente sconfitta da quelli che rimangono. Perchè, dopo tutto, la gente, quella vera, vince sempre. Dio benedica l'Irlanda.