Pacific Rim: Robottoni allo sbaraglio
Il primo Pacific Rim si è distinto per la sua assoluto mancanza di trama, se sorvoliamo su: “ragazzo traumatizzato non vuole più combattere, ma il mondo ha bisogno di lui e quindi lo fa e i buoni possono pestare i cattivi”.
Ciononostante, per un certo pubblico, i bambini, è stato un vero capolavoro, il motivo? Robot giganti combattono con dinosauri. Non c’è niente di meglio al mondo!
Il secondo capitolo cerca di alzare un po’ il tiro. La trama acquista “profondità”, per così dire, e anche i nemici si evolvono così da non avere esattamente la stessa “zuppa” dell’altra volta.
Quello che cambia è l’uomo al timone, non più il visionario Guillermo del Toro, ma il mestierante televisivo Steven DeKnight. La differenza è la perdita di quell’alone favolistico a favore di cruda CG al servizio di scene abbastanza lineari e ambienti asettici.
Anche nel team degli eroi si registrano cambiamenti, uscito Hunnam e sepolto Idris Elba, tocca allo “stellare” Boyega coprire la quota minoranza e anche quella dell'eroe riluttante. Al suo fianco il prezzemolino Eastwood, figlio, e la giovanissima Cailee Spaeny oltre a un gruppo orientale per coprire le quote di produzione cinese (motivo per cui la base dei Jaeger è in Cina appunto).
Avendo sconfitto i Kaju (leggi dinosauroidi) e richiuso il portale da cui provengono, sono ormai 10 anni che le forze di difesa terrestre si allenano senza un reale motivo. Jake Pentecost, figlio dell’eroe di guerra, vive di espedienti perché rifiuta la vita militare, ma, per evitare un condanna per furto, sarà costretto a tornarci.
Una fortuna per il mondo, visto che proprio ora la minaccia torna a bussare alle nostre porte.
Ancora una volta una pattuglia di eroi dovrà evitare l’estinzione dell’umanità.
Per il resto il film è tanto tanto green screen, molte scene spettacolari, robottoni lucenti (distanti dal design dei Transformers) e combattimenti, mischiati con battute ironiche, cha fanno tanto cameratismo, e un’atmosfera militare.
I robot sono meno fantasiosi del precedente capitolo e molto meno caratterizzati, ma sicuramente più d’efficacia.
Nel complesso neanche male se il suo target è quello giovanissimo, mentre diventa decisamente dimenticabile per i più adulti.
Il finale non ci lascia dubbi, il sequel è già in rampa di lancio.