Owen Wilson e Ed Helms, gemelli diversi in Due gran figli di...
Tipica commedia hollywoodiana on the road, arriva al cinema Due gran figli di... di Lawrence Sher con Ed Helms e Owen Wilson, figli di Glenn Close, alla ricerca del padre che non hanno mai conosciuto...perché la madre, un tantino allegrotta durante gli sfavillanti anni '70, non sa chi sia. Dall'Ohio alla Florida, passando per il Massachussets, i due fratelli gemelli compiranno un viaggio a dir poco avventuroso alla scoperta non solo del genitore che non hanno mai incontrato ma soprattutto di se stessi, ricucendo un rapporto che sembrava ormai sfilacciato e destinato a soccombere sotto antichi rancori.
Lawrence Sher debutta alla regia con un'opera prima piacevole e divertente quanto basta, in cui i tipici elementi del genere sono ben amalgamati in funzione di una storia a tratti surreale, a tratti comica, a tratti sentimentale.
Girato tra Atlanta e Miami, il film ha incassato meno di venti milioni di dollari negli Stati Uniti dove la critica non lo ha accolto in maniera particolarmente favorevole: lo stesso titolo originale del film inizialmente doveva essere Bastards – in base ai due gemelli che vanno alla ricerca del padre biologico – ma gli inserzionisti si sono rifiutati di pubblicare annunci con una parolaccia ed è stato cambiato in Father Figures appena tre mesi prima dell'uscita.
In Italia sembra ci si sia voluti avvicinare al bistrattato titolo preliminare anche se, per una volta, una parafrasi anche pindarica sarebbe stata più indicata...
Qualche sprazzo di originalità c'è, è indubbio, ma il film di Sher, scritto da Justin Malen, risulta monocorde per la maggior parte della narrazione, salvo poi ravvivarsi, come una sorta di elettrocardiogramma che torna a dare segni di vita, con l'apparizione delle varie figure paterne che di volta in volta i due protagonisti incontrano – Terry Bradshaw, Ving Rhames, J.K. Simmons ed un ultimo a sorpresa - per scoprire, in un secondo momento, che non si tratta del tanto agognato “papino”, come ripete Ed Helms, alias Peter, ma di uno dei tanti uomini della madre.
La ricerca delle proprie origini e la riscoperta del legame indissolubile con il gemello sono i due punti cardine intorno ai quali ruota la sceneggiatura. Ben costruita sebbene talvolta i dialoghi risultino troppo inconsistenti, quasi ottusi. Ad animare il viaggio di Owen Wilson e Ed Helms, una colonna sonora assai vivace e accattivante e il largo uso dello split screen che rende il prodotto visivamente più brioso. Un'avventura on the road che non decolla come avrebbe potuto ma che ha il pregio di intrattenere e alleggerire la giornata come ogni commedia, anche la meno brillante, dovrebbe fare.