Nonno scatenato
Un momento di attenzione, prego. Dopo gli Oscar, dopo film e personaggi che hanno fatto la storia ed interpretazioni che fanno ormai parte dell'immaginario collettivo, lo scivolone è arrivato anche per l'unico ed inimitabile Robert De Niro, al cinema dal 13 Aprile 2016 con Nonno scatenato, di Dan Mazer.
La sua bravura è indiscutibile, ancora una volta. Ma, fatecelo dire, il film è davvero modesto. Dimenticate dunque l'adorabile pensionato di Lo stagista inaspettato e preparatevi al turpiloquio di nonno Dick: ciò che infatti spicca maggiormente, sono le volgarità continue e gratuite che il personaggio di De Niro e il cugino Nick (Adam Pally) sfornano nel corso di tutto il film. E quando commenti e battute infastidiscono, vuol dire che perdono la contestualizzazione e risultano solo ed unicamente molesti.
L'intento del regista e dello sceneggiatore John M. Phillips era quello di creare uno script scandalosamente divertente ma è evidente che l'esasperazione si è aggiudicata il match, andando ad intaccare quel che di originale ed innovativo conteneva la sceneggiatura e insidiandolo con la noia ed il fastidio, sensazioni che un film non dovrebbe suscitare. Mai. Poco importa che Mazer abbia lavorato con Sacha Baron Cohen e ci abbia abituati a un certo tipo di goliardica e sboccata ironia.
Sebbene non manchino le sequenze comiche – vedi Zac Efron che, rimasto in mutande, è costretto ad uscire dal carcere con abiti improbabili – e sebbene nonno e nipote regalino una serie (limitata) di scene assai esilaranti, coadiuvate dai giusti tempi comici e dalle loro spassose espressioni, le pecche hanno la meglio.
Tutto, alla lunga, risulta decisamente sopra le righe e alquanto inverosimile. Il famoso Spring Break in Florida – definita un poligono di tiro a cielo aperto -, ad esempio, viene rappresentato come un tripudio di sesso, droga e djset, dove lo spaccio è all'ordine del giorno, l'alcool scorre a fiumi e i poliziotti sono due sciocchi che ignorano cosa sia la legge.
Della storia d'amore tra Zac Efron e la bella Zoey Deutch - entrambi figli della Disney, lui con High School Musical, lei con Zack e Cody sul ponte di comando - rimangono ben poche tracce, annientate dalla torbida relazione tra l'amica disinibita di lei e il nonnetto arzillo e desideroso di fare sesso dopo quindici anni di astinenza e quaranta di fedeltà.
Se l'incipit, con il burrascoso on the road di nonno e nipote - sboccato il primo, conservatore in camicia della Ralph Lauren il secondo – e il finale funzionano, della parte centrale rimangono ben pochi sprazzi degni di nota, qualche risata qua e là, l'insofferenza suscitata dal linguaggio così gratuitamente scurrile e la delusione cocente: perché Nonno scatenato aveva tutte le carte in regola per essere una commedia brillante, di quelle in cui si ride di gusto. Invece ha prevalso la via più facile, quella dell'intercalare più becero, che farebbe arrossire anche le conigliette di Playboy.
Tecnicamente il film regge i suoi 101 minuti con un ritmo fluido e un montaggio accattivante che si associa perfettamente alla narrazione. La stessa colonna sonora, che passa dalla disco music a Because you loved me di Celine Dion, cantata dallo stesso Efron durante un karaoke, sembra essere uno dei capi saldi del film. Ma per quanto il personaggio interpretato da De Niro si riprenda alla fine, con la solita dose di buonismo, il cattivo gusto sembra avere avuto la meglio in una commedia che, in tutta sincerità, si può vedere comodamente seduti sul proprio divano di casa.