Non succede ma se succede...: la coppia Theron-Rogen sorprende in una commedia tra attuale e surreale
Non succede ma se succede... – stramba traduzione di Long shot – è la storia di Charlotte Field (Charlize Theron), segretaria di stato con il sogno di diventare il primo Presidente degli Stati Uniti donna, e di Fred Flarsky (Seth Rogen), eccentrico giornalista d'inchiesta alla soglia del licenziamento. Conosciutisi più di vent'anni prima, i due si ritrovano per caso ed iniziano una collaborazione tanto complessa quanto preziosa.
Dopo 50/50 e Warm Bodies, la mano delicata di Jonathan Levine torna a raccontare una storia d'amore costellata di ostacoli, imprevisti e sentimenti non sempre così definibili, alla quale si aggiunge un pizzico di surreale, mirabilmente inserito nella quotidianità dei personaggi.
Gli anni Novanta entrano di prepotenza in alcuni momenti della storia, grazie ad una colonna sonora organizzata appositamente per sostenerli ed arricchirli anche ad un livello meno consapevole e più istintivo, tra cui spiccano Then he kissed me, It must have been love ed i Boyz II Men.
Se quindi a livello di stile la pellicola esibisce una serie di elementi che la distinguono dalla media, caratterizzandola in maniera semplice eppure particolare, dal punto di vista della narrazione Non succede ma se succede si rivela esplosivo, condito così com'è di attualità e realismo inframezzati a situazioni eccessive ed inverosimili.
L'idea di seguire, attraverso uno sguardo privilegiato, una figura politica di spicco nel suo percorso verso la presidenza dà modo di considerare quelle che sono le dinamiche dietro ad un simile personaggio, mettendone in mostra anche gli aspetti più intimi e conflittuali, a confronto con chi invece è dall'altra parte della barricata, mai sotto la luce dei riflettori o messo alla berlina per qualcosa che riguarda il suo modo di essere/agire.
Allo stesso modo entrano in gioco le questioni tra il gentil sesso e quello comunemente definito forte, abilmente ribaltati nella rappresentazione dei due protagonisti, in cui è Charlotte a comandare in tutti i sensi e Fred a “subire”, seppur l'equilibrio che riescono ben presto a trovare e su cui fondano le basi della loro relazione abbia dell'incredibile. Entrambi possiedono un lato “nerd” che li accomuna, li avvicina e li rende adorabili agli occhi dello spettatore che in loro si riconosce e a loro si affeziona. Per cui ci si ritrova facilmente a seguire vicende sempre più assurde che intrattengono, mettono di buonumore e soprattutto fanno sperare in un futuro migliore, dove la verità, l'onestà, la caparbietà, l'integrità possano avere il giusto valore e condurre nella direzione desiderata.
Tanti sono i rimandi a quanto accade (ed accaduto) nella società che ci circonda – da leader di una Nazione dedicatisi al cinema perché “più prestigioso della presidenza” a scandali di qualsivoglia tipo, ricatti e compromessi accettati in nome di un bene più grande, sino alla questione ambientale – ciascuno dei quali inserito con intelligenza, umorismo e talvolta originalità, senza mai banalizzarlo o buttarlo lì tanto per, ma trovando invece il momento più adatto ed efficace.
Sopra ogni cosa rimane poi l'amore, questo sentimento più spaventoso di una salita in ascensore con Saddam Hussein.
Inaspettatamente splendida e meravigliosamente convincente, la coppia Theron-Rogen è il vero valore aggiunto del progetto.