Nessuno mi troverà - Majorana memorandum

È tramite illustrazioni animate da graphic novel di taglio noir concepite da Leomax (pseudonimo di Massimo Leonardi) che prendono il via i circa settantacinque minuti messi in piedi dal cineasta romano Egidio Eronico, il quale, autore, tra l’altro, di Viaggio in città (1986) e Fiabe metropolitane (1997) e deciso ad investigare attraverso la camera di ripresa sulla misteriosa scomparsa del trentunenne Ettore Majorana, avvenuta il 26 Marzo del 1938, precisa: “La scelta di raccontare le presumibili ultime ore del fisico siciliano con le più recenti tecniche di animazione digitale nasce dall’esigenza di effettuare una precisa e (accessibile) ricostruzione d’epoca e dalla volontà di adottare una soluzione che vada oltre la mimesi, creando pertanto uno stacco con la parte più documentaristica (anche se qui si preferisce parlare di un ‘punto di vista documentato’ che di documentario). Obiettivo finale è intrecciare immagini e testo per produrre le emozioni che di solito fa solo un film di fiction”.

Quindi, sfruttando le voci narranti di Marco Foschi e Alessandro Messina, si tuffa alla ricerca di indizi riguardanti colui che era una sorta di intellettuale a differenza dell’illustre collega ingegnere quantistico Enrico Fermi, che non esitò a considerarlo un genio dello stesso calibro di Galileo Galilei e Isaac Newton.

Un genio la cui vita nel proprio ambiente non venne affatto resa facile e che, forse vittima di un complotto, forse suicidatosi, si vocifera abbia fatto perdere le proprie tracce in quanto si mise a lavorare per il Terzo Reich, sebbene pare fosse contrario al Fascismo.

Tutte ipotesi destinate ad emergere attraverso l’assemblaggio di immagini di repertorio, ritrovamenti di lettere e di documentazioni scritte alternati alle preziose testimonianze di fondamentali figure appartenenti al mondo della fisica quali i nipoti Ettore Majorana Jr e Wolfgang Fabio Schultze, Etienne Klein, Nadia Robotti e Francesco Guerra.

Senza contare lo storico Roberto Finzi e il saggista e critico letterario Massimo Onofri... al servizio di un’operazione che non può certo permettersi l’impossibile lusso di approdare a risposte concrete, ma che, grazie soprattutto alla originale ed inedita scelta di costruire il tutto in maniera analoga ad una indagine poliziesca, rievoca questa affascinante figura della scienza italiana suscitando nei suoi confronti una notevole carica di interesse.