Natale col boss
Cosa succede se un pericoloso e potente boss di cui nessuno conosce il volto si ritrova trasformato in un perfetto sosia di Peppino Di Capri, anziché in un clone del divo del Titanic (1997) Leonardo DiCaprio come aveva chiesto ai due chirurghi plastici occupatisi dell’intervento?
Se i due dottori in questione (che mangiano patatine durante le operazioni!) sono Lillo e Greg (all’anagrafe Pasquale Petrolo e Claudio Gregori), succede che prende il via oltre un’ora e mezza di visione improntata sul divertimento a base di equivoci, battute originali e, in questo caso, scambi di persona che vedono protagonista il popolare cantautore napoletano in doppio ruolo.
Oltre un’ora e mezza di visione che, comprendente esilaranti apparizioni spazianti da Michela Andreozzi a Gianfelice”Banana”Imparato, passando per una nota conduttrice televisiva di cui non sveliamo il nome, s’immerge nel clima della commedia d’azione d’ispirazione americana tirando in ballo anche Francesco Mandelli e Paolo Ruffini maldestri poliziotti e Giulia Bevilacqua sexy compagna fedifraga del primo; oltretutto impegnata in uno scontro corpo a corpo che scimmiotta chiaramente Kill Bill volume 1 (2003) di Quentin Tarantino e Matrix (1999) di Andy e Larry Wachowski.
Un personaggio, quello di quest’ultima, che appare, però, piuttosto superfluo all’interno di uno spettacolo che, superato un non troppo convincente avvio, acquista verve man mano che i fotogrammi avanzano; sotto la regia del Volfango De Biasi già occupatosi di Un Natale stupefacente (2014) per quanto riguarda i cinepanettoni targati Filmauro.
Perché, in mezzo a travestimenti assortiti, disavventure con tutt’altro che raccomandabili galeotti, una gag fantozziana con caffè che richiama alla memoria Frankenstein Junior (1974) e Lillo che non manca di imitare il Robert De Niro gangsteristico di Martin Scorsese, le occasioni per sprofondare in sane risate non risultano davvero assenti.
Anche se l’evidente tentativo da parte del produttore Aurelio De Laurentiis di distaccarsi sempre più dal filone natalizio vacanziero non appaia esente da piccoli difetti... complice, tra l’altro, qualche poco indicata scivolata demenziale (si pensi a Lillo con capelli dritti dopo aver preso la scossa elettrica) che si sarebbe potuta tranquillamente evitare.