Monster Family: un pallido ricordo di Hotel Transylvania
Dimenticate il Dracula papà di Mavis, dolce e protettivo. Dimenticate anche il suo amico Murray la mummia, in sovrappeso e sempre pronto a rimorchiare qualche bella fanciulla ricoperta di bende. Dimenticate infine Frankenstein e Wayne il lupo mannaro come ve li ha presentati la Sony, zii affettuosi di Mavis e confidenti di Dracula.
I personaggi di Monster Family sono simili per aspetto a quelli di Hotel Transylvania ma sostanzialmente diversi per indole: il film di Holger Tappe narra infatti le vicende della famiglia Wishbone che, perennemente infelice e abbandonata a malumori e litigi, viene colpita da un incantesimo che trasforma ognuno di loro in un “mostro”reale. Travestiti rispettivamente mamma Emma da vampira, papà Frank da Frankenstein, la figlia adolescente Fay da mummia e il figlio piccolo Max da lupo mannaro, i quattro finiscono ad una festa mascherata ma la strega Baba Yaga - che per l'inconsueto modo di parlare ricorda Yoda - li intercetta et voilà, il danno è fatto.
La strega, una buffa vecchina agile come pochi, è stata mandata dal suo carceriere Dracula per far sì che la donna si innamorasse di lui: il signore delle tenebre infatti, molto simile al cattivo degli X-Men, Magneto, passa le giornate da solo nel suo enorme castello dotato delle più moderne diavolerie tecnologiche: ha solo un aiutante apparentemente muto – e con l'immancabile gobba – a tenergli compagnia e un trio di pipistrelli imbranati.
Ma quando per caso vede Emma sulla schermata del suo cellulare, scatta la scintilla. Quella da vanesio prepotente però. Che vuole dividere una famiglia e accaparrarsi la moglie, pena la distruzione della Terra con una devastante glaciazione. Inutile dire che l'avventura è di quelle trascinanti e divertenti, dotata, come ogni film di animazione che si rispetti, di messaggi positivi e valori imprescindibili quali la famiglia. Le pecche, però, non mancano dato che il film sembra far leva maggiormente sulle trovate disgustose - flatulenze e produzione di cerume - che fanno immancabilmente ridere i bambini ma che da anni ormai, tra Shrek e i Minions, ci hanno abituati ad emissioni mefitiche di varia entità.
Tra i rocamboleschi inseguimenti tra New York e Londra e le complesse dinamiche familiari con un'adolescente ribelle e un bimbo genio vittima di bullismo, i presupposti per fare di Monster Family – titolo originale Happy Family - un film comunque divertente ci sono tutti. I colori brillanti e i disegni dai tratti accattivanti, uniti al ritmo travolgente, rendono il tutto un prodotto sufficientemente ben confezionato. Nulla a che vedere con il main stream targato Disney o Dreamworks - o Sony nel caso del ben noto predecessore - ma il film di Holger Tappe, già visto in Animals United è una buona alternativa ad una giornata piovosa passata in casa.
Tratto dal romanzo Happy Family, scritto dal vincitore dell'Emmy David Safier ed uscito in Italia con il titolo La mia famiglia e altri orrori, il film, nella versione italiana, si è accaparrato le voci di Carmen Consoli e Max Gazzè che hanno anche interpretato l'omonimo brano di chiusura, Monster Family appunto.