Lo chiamavano Jeeg Robot
Un film sui supereroi in Italia? Alla Magliana poi? .... ma lascia perde’!
Un esordiente che vuole fare un film sui supereroi? Con il nome da cartone animato giapponese? … ma de che…
E invece… Lo chiamavano Jeeg Robot è un film sui supereroi, è un film con il nome di un anime, è ambientato alla Magliana e ha come protagonista Claudio Santamaria, uno che non ha paura di rischiare.
Ah… dimenticavamo… è molto bello!
Enzo Ceccotti, un criminale di piccolo cabotaggio, finisce nel Tevere in mezzo a delle scorie tossiche e si ritrova improvvisamente con superforza e super resistenza suo malgrado.
Però non è un genio, non è un teenager, non è figo, né tanto meno affascinante, è un borgataro ordinario, anche parecchio rozzo se vogliamo.
Alessia invece, che abita al piano di sotto, è la classica sciroccata che si è creata un mondo tutto suo popolato di improbabili eroi dell’anime “Jeeg Robot d’Acciaio”, per sfuggire alla cruda violenza della sua quotidianità.
Questi due improbabili esseri umani si incontrano e si ritrovano insieme a cercare di sopravvivere in una Roma di bande e trafficanti dove emerge prepotente la figura dello Zingaro, un altro essere trascinato dalle correnti del fato lontano dai suoi sogni.
Luca Marinelli è questa sorta di Joker metropolitano dalla follia inarrivabile.
Il film di Gabriele Mainetti è un abile miscela di poliziottesco, supereroi stico, dramma e follia in un patchwork che alla fine è come le coperte della nonna: piacevolmente confortevole.
Ed è proprio questa la forza del prodotto, la capacità di arrivare dritto al cuore di chi lo guarda a dispetto di quello che è. Emoziona e anche molto, ma allo stesso tempo ha quel fascino sporco dei film sui diseredati, sui perdenti.
Impagabile la scena dei murales che compaiono un po’ ovunque a seguito del video virale in cui sradica un bancomat dal muro, spaccato di una società che vive di fenomeni.
Volendo fare un paragone, per il nostro pubblico esterofilo, questo è un po’ il Kick-Ass “de noantri”. D’altronde Mainetti aveva già fatto quel misconosciuto capolavoro che è Basette, cortometraggio con protagonista Lupin III e la sua allegra banda.