L'inganno perfetto - Thriller noir vecchio stile

Trattasi di storia di truffe e d’imbroglioni, come avrebbe detto Sergio Corbucci, declinata con un gusto alla Le Carré, sarà per l’ambientazione decisamente British a partire dai due interpreti principali: Helen Mirren e Ian McKellen.
I due, non più verdi, usano tutto il loro carisma e la loro esperienza per restituirci questi due innamorati sul viale del tramonto.

Le truffe, gli inganni e i sotterfugi sono da sempre uno dei motori di grandi storie e di cinema, un po’ come la vendetta (sempre una garanzia). Spesso hanno successo in versione commedia, tipo La Stangata, l’italiano Loro chi? o i Vari Ocean’s, oppure in versioni più drammatiche come Nove Regine, La casa dei giochi o il recente American Hustle, per non parlare delle varie serie come Leverage o Hustle.

Bill Condon, regista piuttosto eclettico, decide di trasporre questo libro (The Good Liar) prendendo uno dei suoi attori preferiti, Ian McKellen, e affidandogli un personaggio particolarmente complesso e stratificato anche nelle motivazioni.

E’ chiaro fin da subito per lo spettatore dove si sta andando, visto che Roy lo troviamo subito alla prese con una maxi truffa con i russi. Quello che dovrebbe intrigare è il metodo e il percorso, ma soprattutto il fine ultimo.
Purtroppo si tratta di un percorso molto lungo e piuttosto noioso, e per questo l’astuto cineasta sovrappone altre linee narrative che fanno da cornice, danno dimensione ai personaggi, ma effettivamente sono funzionali al solo intrattenimento per non far calare l’attenzione nel lungo sviluppo della storia principale.

Non proprio un successo dunque, ma nemmeno un flop. Un sano intrattenimento dal gusto antico.