Liam Neeson, back in action

Il regista spagnolo Jaume Collett-Serra si conferma un valido autore di action-thriller: giunto alla quarta collaborazione con Liam Neson dopo Unknown – Senza identità, Non – Stop e Run all night – Una notte per sopravvivere, Collet-Serra torna dietro la macchina da presa per dirigere un film che, ancora una volta, mescola abilmente azione e suspense, regalando due ore di buon intrattenimento: quello che fa stare col fiato sospeso, che unisce ottimi effetti speciali ed un buono studio dei personaggi.

La corsa contro il tempo è decisamente l'aspetto principale del film che fa leva sull'ottimo cast composto da Liam Neeson, 65 anni e non sentirli, Vera Farmiga, Patrick Wilson, Sam Neill, Elizabeth McGovern, Jonathan Banks e Florence Pugh e che conta sulla solida, seppur già testata sceneggiatura di Byron Willinger e Philip de Blasi, al loro primo grande progetto ma già con le idee chiare in merito al genere.

Liam Neeson interpreta infatti Michael, un uomo d'affari che fa il pendolare prendendo ogni giorno un treno per New York, sul quale incontra sempre gli stessi volti, tra i quali ha ormai diversi conoscenti. Un pomeriggio, di ritorno dal lavoro, viene avvicinato da una sedicente psicologa – Vera Farmiga – che incarica il malcapitato di trovare una persona ben precisa sul treno prima dell'ultima fermata. Se la ricerca andrà a buon fine, Michael riceverà una cospicua forma di denaro. In caso contrario, la sua vita e quella dell'affollato treno saranno in pericolo.

Alternando suggestive trovate stilistiche come time lapse, ralenty e dolly zoom, il film si apre mostrando la tranquilla routine della famiglia composta da marito, moglie e due figli, soffermandosi in un secondo momento sulla figura di Murphy, amico di Michael nonché suo vecchio collega quando erano entrambi poliziotti e concentrando infine la maggior parte dell'azione e della narrazione sui vagoni del treno.

Impresa impossibile da realizzare su un vero mezzo, a sua volta su un vero percorso: a meno che non ci si rivolgesse agli attrezzatissimi Pinewood Studios dove, grazie al superbo lavoro dello scenografo Richard Bridgeland, l'autenticità è resa palpabile in ogni fotogramma. Bridgeland si è infatti recato presso un deposito di treni situato in Ohio dove ha potuto reperire sedili, luci, impianti e tanto altro materiale che ha contribuito al realismo della location. Al suo fianco, niente po' po' di meno che Paul Cameron, noto direttore della fotografia che annovera, tra gli altri, Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar, 40 Carati e Collateral. Non nuovo dunque al genere, Cameron è riuscito a dare il tocco finale alla complessa scenografia che ogni giorno prevedeva l'utilizzo di una carrozza e mezza che di volta in volta veniva allestita in maniera diversa, a seconda della scena da girare.

Un lavoro non da poco per sole dieci settimane di ripresa. Ma la sceneggiatura, perfettamente costruita, è stata un solido trampolino di lancio: in essa sono presenti tutti gli ingredienti principali del genere tra cui colluttazioni, tensione, gioco di squadra, scelta morale, mistero. Il risultato è un piacevolissimo ed esaltante esempio di entertainment, con cui il regista catapulta nuovamente lo spettatore in un ambiente ristretto, quasi claustrofobico, e su un mezzo di trasporto: perfetto da gustare con amici e pop corn. Ciliegina sulla torta, i titoli di coda la cui grafica si rifà a quella delle mappe con le fermate dei treni.