Le farà solo da padre...Famiglia all’improvviso (Istruzioni non incluse)
Il sottotitolo italiano di Famiglia all’improvviso (in lingua originale Demain tout commence) recita Istruzioni non incluse e, in effetti, sembrerebbe che anche il regista Hugo Gélin sia sprovvisto del foglietto illustrativo sul modo di dosare bene i diversi generi cinematografici. Il nuovo film dell’autore francese parte come una commedia, si apre una via accidentata lungo il sentiero del filone giudiziario e, come un naufrago nel mare in tempesta della vita, approda ammaccato sulla spiaggia del melodramma più scontato. La parabola delle stelle cadenti fa sempre presa sul cuore degli spettatori. E pure sul portafoglio a quanto pare, visto che la pellicola ha già incassato venti milioni di euro soltanto in patria.
Di uomini in cerca della propria identità paterna in età contemporanea il cinema è pieno zeppo. Come non ricordare, ad esempio, un classico come Tre scapoli e un bebè (1987) con il Tom Selleck di Magnum P.I., remake del francese Tre uomini e una culla, diretto solo un anno e mezzo prima da Coline Serreau. Anche in Famiglia all’improvviso - Istruzioni non incluse un impenitente single a caccia di donne viene scaraventato contro il suo volere in un universo parallelo fatto di maleodoranti pannolini e di biberon né troppo freddi né troppo caldi. Niente più vita smeralda e feste fino all’alba: ora bisogna allestire e rendere quanto più possibile accogliente il “nido” per la bambina. E che nido: mura di mattoncini Lego, omini Playmobil a grandezza umana, giganteschi elefanti su cui accoccolarsi e, per finire, scivoli al posto delle scale!
In Famiglia all’improvviso - Istruzioni non incluse è piuttosto ovvio che tutte le nostre simpatie vadano al protagonista, interpretato dal simpaticissimo Omar Sy di Quasi amici. Se guardiamo bene Samuel è inizialmente rappresentato come uno stereotipo, per cui accudire un neonato può mettere in serio dubbio la propria virilità (del resto, appena inizia a prendersi cura di Gloria le sue conquiste amorose si azzerano). Ma, quello stesso giovanotto che un tempo affermava: “Non si fa un bambino con un altro bambino!” inizia poi ad apprezzare le gioie che gli ha riservato una qualche cicogna distratta, divenendo un papà compagno di giochi. O meglio ancora una sorta di “mammo” o “co-madre egualitaria”, rompendo il tabù della cosiddetta supremazia dell’amore materno. Questa funzione metaforicamente en travesti di vice-madre 2.0 fa accumulare punti al personaggio principale, costretto poi a sfidarsi con la sua ex (Clémence Poésy) per l’affido esclusivo della minore. In fondo, rispetto a una madre terrorizzata per anni dai suoi doveri di genitrice a tempo pieno, non è meglio la nuova famiglia post-nucleare formata da Samuel, Gloria e dallo zio omosessuale Bernie? Sicuramente sì.