L'amore non si sa: l'opera prima di Marcello di Noto tra Tarantino e Shakespeare
Dopo essere stato presentato in preapertura alla Festa del Cinema di Roma e il passaggio all'Ortigia Film Festival – dove ha ricevuto due riconoscimenti per gli attori – L'amore non si sa sbarca nelle sale il 19 agosto 2021. La pellicola segna il debutto nel lungometraggio per il palermitano Marcello Di Noto (co-sceneggiatore insieme a Pierpaolo Zerilli), impegnato a dirigere un trio di attori incredibilmente bravi e affiatati: Antonio Folletto, Silvia D'Amico e Diane Fleri. I tre interpretano rispettivamente Denis, Marian e Nina, nota come “La maga”, e a loro sono dedicati i tre capitoli che compongono la narrazione. Quest'ultima prende avvio da un fatto di cronaca fittizio – sebbene non appaia così avulso dalla realtà d'oggi – nel quale un killer misterioso sta seminando il panico tra le strade e i guidatori incoscienti.
La vita di Denis e Nina trascorre in maniera semplice, tra una performance al CRAC (Circolo Ricreativo Amici dei Criminali) e momenti di spensieratezza e confidenze. Il legame tra i due prescinde quello di sangue e permette a entrambi di vivere in totale libertà l'esistenza. Senza giudizi né pregiudizi. Quando entra in scena Marian qualcosa cambia, ma non l'affetto reciproco. La vita è però imprevedibile, e spesso tragica, costringendo dei giovani nel pieno dei loro anni a crescere troppo in fretta e ad affrontare situazioni più grandi di loro.
L'amore e il destino sono in qualche modo al centro della pellicola, saldamente intrecciati e inevitabilmente decisivi. L'amore non si sa parte come una commedia ben contestualizzata, per poi virare verso il noir con punte di gusto tarantiniano e shakespeariano. Se si pensa che si tratta di un'opera prima, non si possono non ammirare l'impegno, la passione e le abilità dell'intero gruppo di lavoro. Di Noto è abile nel guidare i suoi protagonisti, che si muovono come fossero un unicuum. Il cambio di registro lo si legge sui loro volti, negli sguardi, nei gesti, sulla pelle. E si riflette su quella dello spettatore, gettato nella mischia e avido di provare gli stessi sentimenti di chi popola lo schermo. Sensuale, avvolgente, incisivo, lo stile contribuisce a rendere l'atmosfera in bilico tra sogno e incubo, magia e realtà, bellezza e disgrazia. Lo scheletro musicale (a cura di Michele Braga) ne esalta quindi l'effetto a livello emotivo, andando al tempo stesso a mettere in risalto gli stati d'animo di Denis, Marian e Nina.
L'accattivante confezione del progetto riflette l'importante contenuto al suo interno: se l'omertà e l'indifferenza sembrano talvolta necessari, la coscienza e il senso di responsabilità non devono mai essere completamente sopiti. C'è una fondamentale differenza tra la giustizia e la vendetta, sebbene il confine sia sempre più labile. La cosa forse più difficile è rendersene conto, mettendo da parte le proprie aspirazioni e accettando di dover sacrificare qualcosa di se stessi.
L'amore non si sa è prodotto da Ideacinema e Scirocco Cinematografica, in collaborazione con Rai Cinema; distribuzione esecutiva di Antonio Carloni e Artex Film.