La belle époque: amore, nostalgia e tanto divertimento
Dopo il successo ottenuto al Festival di Cannes, La belle époque arriva alla Festa del Cinema di Roma e, con I Wonder Pictures, dal 7 novembre anche nelle nostre sale cinematografiche. Al suo secondo lungometraggio, il primo è stato Un amore sopra le righe, il 39enne regista e sceneggiatore francese Nicolas Bedos realizza un’opera decisamente molto ben riuscita: una commedia originale, sarcastica e divertente sull’amore e sul potere, a volte salvifico, della nostalgia.
Victor (Daniel Auteuil), disilluso sessantenne all’antica, refrattario alla moderna tecnologia e fumettista messo fuori gioco dall’avvento della digitalizzazione, è sposato con Marianne (Fanny Ardant), donna vulcanica proiettata invece verso tutto ciò che è innovativo. Un giorno Victor riceverà in dono dal ricchissimo figlio un ‘buono per un viaggio nel tempo’. Esiste infatti una società all’avanguardia, di cui a capo vi è Antoine (Guillaume Canet), che offre ai propri clienti un bizzarro servizio dove, attraverso ricostruzioni sceniche di qualsiasi epoca storica, ognuno potrà scegliere di vivere l’esperienza che più gli aggrada. Victor, appena abbandonato dalla moglie, deciderà di tornare al 16 maggio del 1974: giorno in cui in un café di Lione ha incontrato la donna della sua vita.
Il film di Bedos si snoda in un perfetto equilibrio fatto di dialoghi serrati ed esilaranti che travolgeranno gli spettatori dal primo all’ultimo minuto di proiezione, e ciò accadrà anche per merito di uno script impeccabile, a firma del regista stesso, in grado di intrecciare con scioltezza temi profondi e universali quali l’amore, la malinconia e l’inesorabilità del tempo che passa. Il protagonista è infatti un uomo che sta lentamente annegando nel presente e che cercherà rifugio in un periodo per lui rassicurante, quello degli anni ‘70: quando gli smartphone non esistevano e le relazioni tra esseri umani erano decisamente più semplici. Eppure, La belle époque non vuole essere un’ode ai bei tempi andati, tutt’altro, e al di là della nostalgia per un tipo di società ormai scomparsa appare evidente che il vero desiderio di Victor sia quello di riassaporare il gusto della sua giovinezza, epoca in cui sapeva divertirsi e si sentiva innamorato e gratificato.
Utilizzando questo salto indietro negli anni, Bedos mostrerà sul grande schermo la rinascita sia fisica che mentale di un uomo disorientato, scontento e stanco, e lo farà grazie a una sorprendente evoluzione del personaggio interpretato dal fenomenale Auteuil. In questo splendido lavoro dalla narrazione fluida e intrigante, in cui presente e finto passato si mescolano senza soluzione di continuità, si apriranno storie differenti e parallele che cattureranno il pubblico in una sorta di tourbillion di eventi che ruoteranno tutti intorno a un unico soggetto: l’amore. Già, perché il “giovane” filmmaker metterà in scena la sua personalissima idea delle insidie che si celano nei rapporti di coppia: l’erosione dei sentimenti come diretta conseguenza dell’appannamento dei ricordi in relazione allo scorrere del tempo.
Doria Tillier, negli abiti di Marianne all’interno della finzione temporale orchestrata da Antoine, e Guillaume Canet sono perfetti nei loro rispettivi ruoli, ma Daniel Auteuil e Fanny Ardant rappresentano senz’ombra di dubbio il Re e la Regina di questo imperdibile gioiello cinematografico.