Irrational Man

Pensate a Match Point in veste di commedia. Intrigante, vero? E' il nuovo film di Woody Allen, da lui anche scritto, come di consueto. Una storia che parla di filosofia e di casualità, di un amore puro ed uno scellerato.

I parallelismi sorgono a iosa anche se il vincitore resta quel Match Point così astuto, cinico e coinvolgente: se lì i protagonisti erano Jonathan Rhys-Meyers e Scarlett Johansson, qui hanno il volto di Joaquin Phoenix ed Emma Stone, attuale musa di Woody Allen, già vista al fianco di Colin Firth in Magic in the moonlight. Se in Match Point era un anello che sbatte su un parapetto, rimanendo al di qua del fiume, in Irrational Man è una piccola torcia scelta come premio al luna park. La casualità è il punto centrale del film ma a rendere più leggera la narrazione ci pensa l'abituale sarcasmo firmato Allen, cui dà voce il personaggio maschile, sboccato, disincantato, irrazionale, proprio come declama il titolo del film.

La nuova pellicola del prolifico regista newyorchese racconta la storia di Abe Lucas, professore di filosofia depresso e dedito all'alcool. Dopo la morte di un amico in Iraq, l'uomo ha perso la sua vitalità: vena creativa esaurita, ventre prominente a causa dell'abuso di whisky, non riesce neanche ad avere rapporti sessuali soddisfacenti. La collega di chimica, Rita Richards, interpretata da un'invecchiata Parker Posey, cerca di distrarlo andandoci a letto ma con risultati mediocri. L'unica persona con cui Abe parla a lungo, confidandosi e confrontandosi sulle tematiche più disparate, è la sua allieva Jill Pollard – la splendida Emma Stone, dagli occhioni giganti – che in breve tempo si infatua di lui senza essere però ricambiata. E' solo quando i due, intenti a pranzare in un ristorantino, ascoltano involontariamente un'accesa conversazione, che Abe prende una decisione che lo riporta in vita, gli fa ritrovare uno scopo esistenziale, lo fa innamorare di Jill, lo rende decisamente più brillante con Rita. Ma si spinge troppo in là e, ben presto, le conseguenze si rivelano drammatiche e lo costringono ad ulteriori e drastiche scelte.

Girato a Newport, nel Rhode Island, Irrational Man è accompagnato dalla musica briosa che spesso contraddistingue le opere di Woody Allen: splendida, a questo proposito, la sequenza girata al luna park, con le luci sfavillanti che incorniciano i due attori mentre tra loro sboccia qualcosa di molto simile all'amore.

Il tocco del regista è presente in ogni dove: dal cinemascope, scelta frequente nei film drammatici più intimi, ai ricorrenti primi piani di Emma Stone alias Jill Pollard, ritratto di donna ingenua che cresce e matura, saggia e passionale al tempo stesso.

Le tematiche si ripetono, non c'è dubbio, ma il film è frizzante e sicuramente più convincente del precedente, merito soprattutto del mostro sacro Phoenix, scelto per interpretare una figura maschile fascinosa ma debole, che incarna tanti quesiti su cui si sono arrovellati i filosofi che lui stesso insegna all'università nel ruolo di professore tormentato.

E proprio la filosofia che Woody Allen tanto ama e che tanta parte ha avuto nella sua filmografia, in Irrational Man ha un ruolo di spicco ma viene anche ridicolizzata, prova ne sia l'apertura di una lezione in cui Joaquin Phoenix proclama senza tanti giri di parole: “c'è una grande differenza tra le stronzate filosofiche e la vita reale...molta filosofia è masturbazione verbale”. Interessanti le teorie di Kant e Kierkegaard ma la vita vissuta è tutt'altro, è pura casualità.