In viaggio verso un sogno: un'opera capace di emozionare in maniera naturale e duratura
Vincitore di numerosi riconoscimenti in festival quali Deauville, Palm Springs e Nantucket, In viaggio verso un sogno è la storia di Zak (Zack Gottsagen), un ragazzo affetto dalla sindrome di Down, e Tyler (Shia LaBeouf), che vive di pesca di granchi ma si trova sempre nei guai.
A unire i due protagonisti troviamo alcuni elementi narrativi, o parallelismi, tanto simbolici quanto fondamentali al fine di ricomporre quel puzzle che sono le rispettive personalità in gioco: la fuga è, come è chiaro, uno di questi, forse il più importante e forte. Non a caso la pellicola si apre quasi subito con la fuga del primo dall'istituto a cui è stato affidato e del secondo dalla guardia costiera e da coloro che vogliono vendicarsi per lo sgarro da lui compiuto.
Motore dell'intera vicenda oltre che fil rouge della storia, la fuga è quindi determinante. L'incontro tra Zak e Tyler si deve infatti ad essa, così come la decisione, volente o nolente, di allearsi e affrontare insieme il viaggio verso la Florida. Ecco così che la pellicola si trasforma in un vero e proprio road-movie, con le sembianze di un romanzo di formazione dal richiamo (talvolta anche esplicito) ai grandi classici della letteratura come Mark Twain o Jack London. I due protagonisti arrivano a compiere un percorso, insieme prima che da soli, che li conduce a trovare una propria strada, uno scopo e un'identità, mentre al tempo stesso li avvicina l'uno all'altro. In questo legame che viene a formarsi, sia Zack che Tyler riempiono un vuoto, proveniente dalle esperienze del passato e causa di una ferita sempre aperta. Nella sua rudezza, Tyler permette a Zak di sperimentare una normalità spesso negatagli, divenendo una figura di riferimento come lo era per lui il fratello maggiore Mark (Jon Bernthal).
Una delle tematiche di In viaggio verso un sogno è appunto la famiglia – “family first” (“la famiglia prima di tutto”) si legge sul calcio del fucile di Tyler – non necessariamente composta di consanguinei ma intesa come un gruppo di persone a cui si vuole bene e di cui è possibile fidarsi.
La metafora del wrestling si rivela invece utile a far luce su quello che è il contesto in cui vive Zak: circondato da un alone di “finzione”, creato dalla stessa Eleanor (Dakota Johnson) al fine di proteggerlo dalle inevitabili avversità della vita, il ragazzo dovrà infine fare i conti con la realtà fatta di dolore, di delusioni e responsabilità, ma anche di sorprese e sentimenti salvifici. Da qui il titolo originale, The Peanut Butter Falcon, nome d'arte scelto per salire sul ring.
La forza di un'opera come questa risiede nella sua capacità di raccontare qualcosa di semplice con uno stile e una scrittura fantasiosi, genuini, brillanti. L'emozione cresce man mano che la narrazione procede, grazie anche ad un accompagnamento musicale di tutto rispetto, dove si alternando brani dal sapore folk, country o (indie) rock a seconda delle situazioni. Un connubio dal quale si sprigiona l'emozione, in maniera naturale e duratura.
Ecco il trailer in lingua originale: