In Dubious Battle: Una lettura piatta di Steinbeck

Con In Dubious Battle, James Franco porta sugli schermi il romanzo meno noto della trilogia non ufficiale denominata “Dustbowl Trilogy” dello scrittore americano John Steinbeck, comprendente i più famosi “Uomini e Topi” e “Furore”.
L’attore e regista americano, si cimenta dunque con uno dei romanzieri americani più importanti del secolo scorso con il quale ha un’evidente e giustificata forma di soggezione e riverenza, vuoi anche per la comunanza della terra di origine, la citta di Stanford, come dichiarato dallo stesso Franco.
Forma di rispetto e grande ammirazione che purtroppo si riverbera negativamente nella scrittura e nella realizzazione del film.

Al di là di una narrazione priva di qualsivoglia licenza poetica, scelte scontate e ripetitive si alternano senza mai un momento di ispirazione da parte di Franco – e del suo sceneggiatore Matt Regar -  la storia di Mac, un’attivista del Partito (“comunista” probabilmente, nel romanzo non viene mai specificato) e di Jim  il suo giovane compagno con il quale si reca nei campi della California per organizzare uno sciopero dei raccoglitori di mele affamati da una paga da miseria, rimane invischiata nelle ragnatele di una semplicistica elegia. Il film non hai mai un colpo di ala che lo elevi a qualcosa di più della mera rappresentazione in immagini del testo la cui forza drammatica - ed introspettiva – è indubbia. Qualcosa del dato psicologico si coglie. I conflitti interni dei personaggi principali, di Mac, di Jim, di London il contadino che si fa portavoce dello sciopero, emergono pur in un contesto di scarso approfondimento. In particolare, la figura di Mac, che Franco riserva per sé stesso, è certamente la più interessante, combattuto tra le irrinunciabili necessità della rivolta che lo portano a compiere azioni anche abiette, ed un purismo di fondo che dovrebbe essere proprio di ogni rivoluzionario.

Lo scenario è dunque ricco di spunti che sviluppati possono diventare un punto di partenza per ragionamenti di indubbio spessore. E questo è certamente merito del testo. Ricco è anche il parterre delle star messe sotto contratto dalla produzione. Oltre a James Franco, due giovani promesse ormai affermate come gli attori musicisti  Nat Wolf e soprattutto Selena Gomez. Accompagnati, in  ruoli importanti da grandi star affermate come Ed Harris, Vincent D’Onofrio, Robert Duvall, Sam Shepard, John Savage e Bryan Cranston che vediamo in una particina alla fine del film.

In conclusione, mi sarei aspettato molto di più da questo film, anche e soprattutto da un artista mai banale come James Franco.