Imprevisti digitali, ovvero come muovere guerra a Internet e vivere felici
Vincitore dell'Orso d'Argento al settantesimo Festival di Berlino, Imprevisti digitali è a metà tra la tipica commedia francese e un film d'autore, poiché mescola abilmente elementi attuali con altri surreali e regala poco più di un'ora e mezza di dialoghi frizzanti e situazioni ai limiti del paradosso, sebbene tristemente riscontrabili nella realtà quotidiana.
Il titolo fa capire che ci troviamo alle prese con il malefico mondo dell'etere: Marie vive sola dopo che il figlio adolescente è andato a vivere con il padre. E' squattrinata e senza lavoro e una sera finisce per ubriacarsi e andare a letto con un giovane il quale riprende le loro prodezze e, per cancellare il video da internet, pretende diecimila euro.
Christine, dipendente da serie tv, ha fatto naufragare il suo matrimonio ed il suo lavoro e si è reinventata autista per una ditta ma le sue valutazioni non vanno oltre la singola stella e lei, incline agli accessi d'ira, proprio non ci sta.
Bertrand infine, mentre cerca di difendere la figlia, vittima di cyberbullismo, si innamora della voce di Miranda, una donna che chiama da un call center.
Tra reminiscenze di Her – lì era la voce di Scarlett Johansson a far capitolare Joaquin Phoenix -, Tutti pazzi per Mary e Sextape – finiti in rete, entrambi con Cameron Diaz, il film di Benoît Delépine e Gustave Kervern si snoda verso il finale dolceamaro che non fa certo fare pace con il mondo della tecnologia ma tenta di metterci in guardia da esso e dalle sue trappole subdole, pronte ad incastrarci in ogni momento.
Solo Dio infatti, è in grado di risolvere le questioni legate ad internet, un dio hacker nascosto dentro una pala eolica, un dio che può aiutare i tre malcapitati ma che li mette in guardia dalla peggiore delle situazioni possibili, ovvero l'iCloud. Chi scrive, del resto, ha 41 anni e non ha ancora capito come rapportarsi a quest'ultima diavoleria...
Sparpagliati in giro per il mondo, i tre vicini dovranno cercare non solo di risolvere i loro problemi ma soprattutto di ritrovare se stessi e le priorità della loro vita.
Titolo originale Effacer l'historique (Distruggi la storia), Imprevisti digitali è ambientato in una provincia anonima che, con le sue piccole abitazioni tutte uguali, ricorda la comunità chiusa e a tratti inquietante di Edward Mani di Forbice e si avvale della presenza di tre volti carismatici che al tempo stesso incarnano tre figure comuni, rintracciabili ai quattro angoli del pianeta: Blanche Gardin, svampita ed esilarante, Denis Podalydés impacciato ma volenteroso, e Corinne Masiero, irascibile ma desiderosa di un futuro migliore per sé e per i suoi amici.
Tutti, complici la gestualità e la sceneggiatura perfettamente costruita su ognuno dei loro personaggi, sono ex gilet gialli e si uniscono nella lotta contro i rispettivi guai. Perché per quanto mascherato da commedia con sprazzi surreali e drammatici, l'intento dei registi era proprio quello di dimostrare quanto sia importante combattere per ciò che si ritiene sia giusto.
Un film sottile, intelligente, capace di scherzare su un argomento quanto mai attuale e generatore di problematiche di ogni genere – basti pensare a Io – Daniel Blake in cui il malcapitato non riusciva ad accedere al sito tramite cui ottenere il sussidio statale -: spiazzante, perturbante e divertente al tempo stesso.
Un film che solo i francesi avrebbero potuto ideare.