Il trionfo della action comedy in Come ti ammazzo il bodyguard
I fan di Guardia del Corpo possono dormire sonni tranquilli: a parte la locandina che prende in giro il vecchio, intramontabile film con Kevin Costner e Whitney Houston e una frase che Samuel L. Jackson dice a Ryan Reynolds, Come ti ammazzo il bodyguard è ben lontano dal dramma che aveva fatto innamorare milioni di spettatrici nel lontano 1992.
Quello di Patrick Hughes è infatti il tipico fiore all'occhiello dell'action comedy made in Hollywood: un genere che sta avendo sempre maggiore successo e che, a pochi giorni dall'uscita di Kingsman – Il cerchio d'oro, cavalca l'onda di tutte quelle pellicole che divertono e intrattengono, mescolando alla perfezione inseguimenti al cardiopalma, scazzottate e sparatorie, situazioni comicamente surreali, tante parolacce e una coppia che si rivela fin da subito esilarante ed affiatata.
Ryan Reynolds è Michael, guarda del corpo da "tripla A": protegge personaggi di grosso calibro della malavita e non, li conduce a bordo della sua lussuosa vettura e li coccola in tutti i modi. Fino a quando un trafficante d'armi giapponese non viene ucciso a bordo dell'aereo privato, apparentemente inespugnabile. Depresso e sensibilmente sceso di categoria, Michael si ritrova suo malgrado a dover proteggere niente meno che Darius Kinkaid, alias Samuel L. Jackson, suo vecchio nemico nonché killer dalla fedina penale assai lunga che, già rinchiuso in carcere, è l'unico testimone in grado di dimostrare che il solito cattivone interpretato da Gary Oldman, qui nei panni di un dittatore bielorusso colpevole di numerosi omicidi, è per l'appunto un pericolo per il suo paese e non può assolutamente tornare a capo di esso.
Ritmo convulso, montaggio frenetico e una sceneggiatura che sposa in pieno l'entertainment più amato: Come ti ammazzo il bodyguard è un film roboante, un buddy-movie che amalgama abilmente risate e azione, in un lungo viaggio attraverso alcune splendide capitali Europee, prime fra tutte Londra e Amsterdam, dove è rinchiusa la moglie del killer, Salma Hayek, un concentrato esplosivo di comici flashback e linguaggio scurrile con cui aggredisce chiunque osi entrare nella sua cella.
Tra inseguimenti in motoscafo, moto e auto, deflagrazioni assordanti e mitragliate che sembrano perforare lo schermo, ce n'è davvero per tutti i gusti e lo stesso Patrick Hughes, che ha avuto a che fare con svariati modelli di stunt-car, si è sentito come un bambino in un grande negozio di giocattoli.
A smorzare il ritmo indiavolato delle vicende, ci pensano i tempi comici perfettamente inseriti nella sceneggiatura e l'acuta commistione di brani romantici che fanno da sondo a scene in cui la violenza esplode indomabile, vedi l'esilarante flashback del primo incontro tra Darius e Sonia.
Le risate fragorose di Samuel L. Jackson e le espressioni tragicomiche di Ryan Reynolds fanno intendere il grande lavoro sui rispettivi ruoli ma soprattutto sulla fase di scrittura dei personaggi: Reynolds, infatti, ha lavorato a lungo sul suo Michael in fase di pre-produzione, definendo perfettamente l'idea di un uomo che disdegna il disordine ma ne viene suo malgrado travolto, e si è lanciato personalmente in molte scene acrobatiche, senza ricorrere allo stuntman.
Stesso dicasi per l'intrepida Salma Hayek che, tra un turpiloquio e l'altro, ha interpretato un'epica rissa in un bar messicano, dopo la quale le hanno fatto male tutte le parti del corpo per un'intera settimana. Ma a 49 anni, può solo essere fiera del risultato!
Il regista, che aveva già diretto il terzo capitolo della saga I Mercenari, ha voluto realizzare dal vivo le scene d'azione, rinunciando così al green screen e affidandosi al celebre capo stuntman Greg Powell che ha all'attivo film di genere come Skyfall, Harry Potter e Avengers – Age of Ultron. Il risultato è davvero entusiasmante, prova ne siano le potenti automobili che sfrecciano lungo gli stretti canali di Amsterdam.
Azione ad alto livello dunque. Ma da sola non sarebbe bastata e Tom O'Connor, con la sua sceneggiatura, ha delineato con cura anche la parte relativa ai personaggi e alle relazioni tra essi. Il preciso Michael contro l'impulsivo Darius.
Inutile dire che i due fanno faville. E che per chi andrà a vedere al cinema la loro folle avventura, sarà un concentrato di risate, divertimento e adrenalina.