Il tema dell'accoglienza in pole position in Smallfoot - Il mio amico delle nevi
Divertente, ironico e molto attuale, Smallfoot - Il mio amico delle nevi prende spunto dalla leggenda del ben noto Big Foot per raccontare, da una prospettiva diversa, le vicissitudini di un gruppo di Yeti e del simpatico umano con cui nasce una folle e forte amicizia.
Dinamico come ogni film di animazione che si rispetti, il nuovo lavoro targato Warner Bros Pictures è un concentrato di tematiche fortemente attuali che probabilmente i più piccoli non coglieranno ma che il pubblico adulto non potrà non riconoscere: l'accoglienza e lo "straniero" in primis, sono due aspetti intorno cui ruota l'intero film e che in questo momento, più che mai, sono all'ordine del giorno nel nostro paese, mentre l'amicizia e il coraggio sono i valori di cui tutti i personaggi, chi in un modo, chi nell'altro, si fanno portavoce.
Migo è infatti un giovane yeti che un giorno, passeggiando per le impervie montagne dell'Himalaya, si vede piombare addosso un aereo da cui esce uno smallfoot. Deciso a dimostrare l'esistenza del piccolo essere, chiama a raccolta la comunità ma il pilota è tornato a valle con il paracadute e di lui non c'è traccia. Tanto meglio per il capotribù, il cui nome è Guardapietre, che protegge le pietre appunto, ovvero le leggi del villaggio, secondo cui gli smallfoot non esistono e anzi, sono pericolosi. Ma Migo è testardo e ben presto, complici i suoi amici outsider, si lancia nel vuoto e atterra vicino a un piccolo paesino arroccato sui monti, dove fa la conoscenza dell'umano, in una serie di esilaranti sequenze.
L'avventura, la curiosità e la gioia della scoperta la fanno da padrone in un film che nulla ha da invidiare alle mega produzioni targate Disney e/o Pixar, prova ne siano i giudizi decisamente positivi ricevuti da colossi come Rotten Tomatoes o Imdb: il nuovo musical di animazione della Warner Bros, il primo del genere per la casa statunitense, ricalca le orme di successi come Monsters&co. e Hotel Transylvania per raccontare in maniera sempre nuova e accattivante il rapporto tra mostri e umani: hanno paura gli uni degli altri, l'uno pensa che l'altro non esista e viceversa ma un'integrazione è possibile o non si verificherà mai?
Se nella versione originale le voci dei protagonisti sono di Channing Tatum, Danny De Vito, LeBron James, Zendaya e Jack Quaid (figlio di Dannis), in quella italiana il doppiaggio è stato affidato alla cantante, attrice e conduttrice Ludovica Comello, al vincitore di X Factor 2011, Lorenzo Licitra e ai teenager siciliani di Me contro te, idoli dei fan sui social.
Diretto da Karey Kirkpatrick, già premiato con l'Annie Award per La gang del bosco, Smallfoot – Il mio amico delle nevi si avvale di una sceneggiatura scritta in maniera acuta e dinamica dallo stesso Kirkpatrick e da Claire Sera, in cui ogni personaggio è ben delineato, il ritmo è scorrevole e i dialoghi sono vivaci e brillanti. Il lieto fine corona il film come da copione mentre il messaggio di tolleranza, apertura mentale e accoglienza che pervade tutta la vicenda, trova compimento nella scena finale in cui la solidarietà, a dispetto della ritrosia, si aggiudica la medaglia d'oro.