Il drago invisibile
Sull'onda dei remake di vecchi capolavori Disney come Maleficent e Cenerentola, il 10 Agosto 2016 arriverà sul grande schermo anche Il drago invisibile, live action di ultima generazione che riporta in auge Elliott, il drago verde amico di Pete, già protagonista del film realizzato con tecnica mista nel 1977.
Ha 39 anni ma non li dimostra, tanto che è uno dei più attesi della stagione e, parola di testimone, non deluderà. Con il nuovo film di David Lowery, la magia Disney torna infatti in grande stile con una storia delicata e commovente dai tipici tratti disneyani che includono l'amicizia tra bambino e animale – impossibile non pensare a Mowgli o Tarzan, sebbene ci siano anche echi di E.T. L'extraterrestre e della Storia Infinita, soprattutto quando Pete vola in sella al suo amico come faceva Atreiu con Fucur – e i valori imprescindibili di lealtà e coraggio.
Al giovanissimo Oakes Fegley, la nuova produzione ha affiancato attori come Robert Redford, decisamente invecchiato ma perfetto per il ruolo, Bryce Dallas Howard, bella e brava, Wes Bentley e Karl Urban - un villan più bello che crudele a dirla tutta - ed il risultato è un film emozionante che farà ricorrere spesso ai fazzoletti, puntando più sull'avventura che sulla comicità, più sulla tenerezza e la purezza innata dei bambini, che sulla necessità di far ridere a tutti i costi. Per quello ci sono i film di animazione veri e propri: questa è un'opera che vanta una regia ariosa e vivace, un ritmo coinvolgente ed una splendida fotografia che, calibrandosi armoniosamente sul tono favolistico della vicenda, cattura la bellezza delle foreste e degli sconfinati altopiani neozelandesi, dove si sono svolte le riprese.
La storia è semplice e il plot in cui l'animale di turno viene catturato ed esibito come trofeo prima che il giovane amico lo liberi, potrebbe sembrare trito e ritrito ma, neanche a dirlo, ancora una volta funziona. Merito delle dolci fattezze del drago, che brontola e starnutisce a più non posso, dei protagonisti in carne e ossa e dei loro insegnamenti, primo fra tutti quello che Redford dà alla figlia Grace, la guardia forestale interpretata da Bryce Dallas Howard: “se passi la vita a vedere solo ciò che hai davanti al naso, ti perdi tante cose”. Un invito a cogliere la magia di ciò che ci circonda e ad ampliare le nostre prospettive, affinché la crescita personale sia completa.
Non mancano i voli acrobatici né gli inseguimenti al cardiopalma; non manca la morte iniziale dei genitori che ricorre in tante storie targate Disney e non mancano le scene in cui la lacrimuccia fa capolino quando meno te lo aspetti, a riprova che l'empatia è una delle caratteristiche imprescindibili dei film di una delle case più amate e proficue di sempre.
Non manca neanche l'accenno al disboscamento, tematica quanto mai attuale, approdata anche sui libri di testo della scuola primaria come uno dei maggiori danni che l'uomo sta arrecando all'ambiente. La natura, del resto, sembra essere essa stessa una delle protagoniste del film grazie ai paesaggi mozzafiato e grazie al drago, creatura che, senza arrecare disturbo all'uomo, fa ormai parte di una foresta e viene strappata al suo habitat naturale come accade quotidianamente con numerose specie animali.
Tenero e avvincente come ogni avventura che si rispetti: e “per le avventure ci vuole coraggio” dice il papà di Pete. Coraggio di difendere chi ci ha difeso a sua volta, coraggio di battersi per i propri ideali, coraggio di cambiare vita. Tutte cose che il piccolo Pete, nel corso del film, realizza con le dovute conseguenze, in un intenso percorso di crescita, scoperta e realizzazione personale.
Strabilianti gli effetti speciali della comprovata e validissima Weta Digital, sebbene il 3D non sia del tutto necessario: Elliott – animato in CGI - appare soffice e assolutamente realistico, può scomparire quando la situazione lo richiede e il suo volteggiare nel cielo, tra le nuvole, assume un ché di poetico. Dorme a pancia all'aria come qualsiasi cane, fa gli scherzi a Pete e lo difende con il fuoco e con i denti, tanto per rimanere in tema. E Pete, dal canto suo, lo protegge come farebbero un fratello o un amico.
A fare da sfondo, una bellissima colonna sonora fatta di nostalgici brani anni '60, periodo in cui è ambientata la vicenda: Howard Shore del resto, è una sicurezza e la sua musica sposa alla perfezione le scene più emozionanti del film, contribuendo alla lacrimuccia di cui sopra.
I bambini al di sotto dei 5 anni potrebbero spaventarsi ma per i loro amichetti e/o fratellini più grandi, è in arrivo una nuova, struggente avventura.