Hot Summer Nights: un’opera prima di tutto rispetto con il giovane Chalamet

Presentato nella sezione Alice nella Città della 13esima edizione della Festa del Cinema di Roma, Hot Summer Nights è forse una delle migliori opere proposte nella manifestazione pensata per un pubblico di più giovani: Daniel detto Danny (Timothée Chalamet) viene spedito per l’estate dalla zia a Cape Cod, in Massachusetts, dove inizia un giro di affari con il fascinoso Hunter (Alex Roe, La quinta onda) ed una storia d’amore segreta con la sorella di quest’ultimo, McKayla (la bellissima Maika Monroe).

Girata prima di Call me by your name, la pellicola rappresenta il debutto dietro la macchina da presa per il giovane Elijah Bynum, regista e sceneggiatore, che realizza un’opera pregevole, interessante e dotata di una sua particolare identità, contraddistinguendola ed elevandola rispetto alla media del genere. Anche se non è facile definire con esattezza il genere di Hot Summer Nights, situato in una sorta di limbo tra teen movie e dramma. Proprio questo suo destreggiarsi da un mood ad un altro, senza mai tradirne lo spirito, fa sì che si abbia l’impressione di trovarsi dinanzi a qualcosa di assolutamente originale.

La storia prende avvio negli anni Novanta, e sono tantissimi i riferimenti e le reminiscenze legati al contesto, inseriti in maniera intelligente, significativa, a tratti anche nostalgica, per cui sembra di respirare il clima di quell’epoca, di riviverlo e poterlo toccare con mano. Merito anche di una grande colonna sonora, capace di sostenere ed arricchire i momenti più importanti nel percorso dei giovani protagonisti.
Sin dal primissimo incontro, ognuno di loro cambia nel corso della narrazione, si evolve come una farfalla dal bozzolo, avvicinandosi a quell’età adulta così complessa, spesso bramata e giunta troppo presto. Ma a volte il prezzo da pagare è più alto del previsto e qualcosa si perde per strada, che sia la propria innocenza, un’amicizia consolidata o un amore appena nato. Le tematiche affrontate sono numerose e alla portata di tutti, ma l’intensità con la quale si sviluppano via via, intrecciandosi prima ad un genere e poi ad un altro, si rafforza e solidifica rendendo la pellicola ancora più suggestiva ed emozionante.

Sul finale Hot Summer Nights vira verso il thriller, il noir, avvolgendo lo spettatore tra le sue spire e regalandogli un’esperienza nuova ed inattesa.

Bravissimo il cast al completo, a partire dal sempre convincente Chalamet, che brilla di luce propria anche con ruoli all’apparenza più semplici, arrivando ad un inedito quanto accattivante William Fichtner, passando per un Thomas Jane da antologia, nel ruolo di un padre e poliziotto integerrimo.