Gli ultimi Jedi: un twist in Star Wars o un tremito nella Forza?

 

L’attesa è finita! Finalmente scopriremo le origini di Rey, i piani del leader supremo Snoke, il destino di Kylo Ren, la vias dello Jedi, Luke Skywalker, la Principessa, i nuovi bombardieri (a proposito sono dei B17 a tutti gli effetti), la nuova corazzata con il cannone del mondo mondiale, eccetera eccetera.

In realtà non sarà esattamente così perché sebbene si chiariscano molti aspetti, la maggior parte della carne resta sul fuoco in attesa dell’ultimo episodio: il IX, la conclusione di questa terza trilogia.
Il vero evento de Gli Ultimi Jedi (perché il plurale poi visto che Skywalker è uno, mah) sono i colpi di scena. Ci sono almeno tre situazioni del tutto inattese e sorprendenti, soprattutto se si considera quanto fosse pedissequo il precedente capitolo rispetto a Episodio IV.
La svolta improvvisa, e parecchio interessante, apre a tutta una serie di possibili riflessioni sui protagonisti.
Mi rendo conto che diventa difficile commentare un film di cui non si può obiettivamente svelare nulla per non rovinare l’effetto ai fans.

Il Primo Ordine si sta espandendo. I ribelli sono ridotti ad un migliaio di uomini, braccati e con poche risorse. La situazione è disperata visto che la loro flotta è tallonata dal grosso di quella Imperiale.
Rey è sull’isola di Skywalker ai margini della galassia (un po’ stile Dagobah con Yoda, ma più giovane) lontano dal teatro della battaglia.
Poe Dameron sembra essere l’unico in grado di cambiare le cose, ma il piano ideato è assolutamente ardito.

Sul lato tecnico non c’è, ovviamente, nulla da dire, il franchise è da sempre il metro di paragone per tutti gli altri.
La scelta di Rian Johnson alla regia è stata coraggiosa, ma efficace. Il film è ben bilanciato tra azione e dialoghi e spettacolare il giusto. Gli attori sono spesso sovrastati dai loro personaggi, ma fanno il loro: le spade laser balenano e i duelli si consumano, ovvero tutto quello che il fans di Guerre Stellari cerca… oltre alle astronavi e Darth Vader ovviamente