Gemini Man: Ancora tu? Ma non dovevamo vederti più… in un action
Nel 2003 tutto il mondo dei “Marvel fans” si chiese: ma perché affidare Hullk ad Ang Lee? Cioè… bravo, davvero, ma Ragione e Sentimento, Tempesta di Ghiaccio, Mangiare bere uomo donna… si anche La tigre e il dragone, ma è un wuxia.
Effettivamente il suo Hulk fu un flop (anche Eric Bana ci mise del suo) che rivisto oggi potrebbe comunque avere una valenza sul rapporto padre – figlio, di cui non frega nulla a un Marvel fans per inciso.
Oggi la 20th Century Fox gli affida quello che considerano il massimo dell’action, un’opera che gli amici dei 400 calci avrebbero definito l’essenza dei film di menare: Gemini Man, con Will Smith che interpreta se stesso.
Cioè Will Smith che è praticamente Deadshot senza la tuta, lo metti nelle mani di Ang Lee, che nel frattempo ha fatto Vita di PI e Brokeback Mountain?
Storia maestra di vita.
Gemini Man è girato in superultrauberHD, millemiliardi di frame al secondo, 3D nativo, digitalizzazione del protagonista per ringiovanirlo (ehi, siete arrivati tardi, la Marvel l’ha già fatto con Nick Fury), e sequenza multiangolo di super azione. Praticamente il film ideale per Michael Bay o Zack Snyder, dipende dal taglio, e invece ci mettiamo Ang Lee a trasformarlo in un rapporto padre-figlio, si l’ha fatto di nuovo, abbastanza inutilmente palloso?
Ecco essenzialmente il tutto si riduce a questo, una sceneggiatura costruita per essere l’Assassin del nuovo millennio (ma li c’era Richard Donner), che diventa l’Hulk del nuovo millennio.
Ma veniamo ai fatti. Will Smith, al secolo Henry Brogan, è il più efficiente e d efficace killer che la CIA abbia mai avuto ( e fin qui..).
Sta invecchiando e decide che è il momento di ritirarsi, ma qualcuno non è d’accordo, o meglio non si fida perché sa troppe cose, quindi decide di prendere provvedimenti (e anche questa…).
Guarda caso Henry è il più bravo e l’operazione “sterilizzazione” finisce molto male per i mandanti (inatteso risvolto).
Ma ecco la “mossa magiara”, la CIA ha un killer clonato dallo stesso DNA di Brogan e decide di utilizzarlo, nome in codice “Junior” (no, cioè davvero Junior? Candidatura assoluta al premio Maccosa). E quindi ora inizia il film.
Per la cronaca i soldi sono stati spesi tutti per realizzare Junior (con la solita tecnologia WETA che ricrea qualunque cosa da un golem a Gesù Cristo) e quindi non ce n’erano più per far esplodere macchine, fori di pallottole e uomini in fiamme, così ci ritroviamo uno Junior incredibile e un corollario di effetti di contorno risibili alla G.I Joe.
Verdetto finale: Rombo di Tuono… e poca pioggia. Comunque vedibile.