Forever Bond... James Bond
Quando arriva il crepuscolo di un attore bondiano sembra che si voglia sempre ribadire che il personaggio è al di sopra del suo interprete.
La Morte Può Attendere diceva Pierce Brosnan nell'ormai lontanissimo 2002, ed ora Daniel Craig ribadisce che non è tempo di morire.
La fortuna di questo "nuovo/vecchio" Bond è stata la sua capacità di invecchiare contrapponendosi all'inossidabilità dei veccho Moore e Connery. Il Bond di Craig è ferito, zoppicante, invecchiato, spesso analogico in un mondo digitale, ma è proprio il suo essere fuori dal tempo che lo rende sempre l'arma più efficace dell'MI5.
Anche il percorso umano è del tutto nuovo. Si innamora di Vesper e ne porterà lo spettro sempre nel cuore, ben lontano dalla facile archiviazione di Tracy (l'unica moglie di Bond) e abbandona il ruolo di sciupafemmine seriale (in nome del nuovo politycally correct, figuriamoci se la perbenista Hollywood in pieno metoo potrebbe proporre quel genere di modello).
Però quando si tratta di uccidere qualcuno -o di bersi un martini- è sempre affidabilissimo.
Alla luce di tutto questo si affaccia la nuova (ultima per Craig) avventura dell'agente 007, sempre all'insegna di un percorso unico che ricollega i fili da Casinò Royale a oggi.
Sono passati 15 anni (come ben ci ricorda la lapide di Vesper) ed è un mondo molto diverso, come lo è il regista, il Fukunaga di True Detective.
E' l'occasione, come lo fu La Morte Può Attendere, di seminare citazioni ovunque a ricordarci che siamo di fronte a una saga iniziata quasi 60 anni fa.
La Spectre quindi, ma non solo, Blofeld, Madeleine, M (che Bond chiama per nome), Q e tutto il circo.
Più che un film un'esperienza da vivere assolutamente a cui, se proprio dobbiamo trovare qualche pecca, si può inputare un'eccessiva lunghezza e un villain decisamente molto debole, ma forse non è lui il vero antagonista di Bond, bensì il tempo.
E mentre scorrono le note del grande Armstrong con "We Have All the Time of the World" (una delle più grandi canzoni della saga per uno dei peggiori Bond), non possiamo non citare un altro grande personaggio dell'Avventura: non sono gli anni, sono i chilometri!