Fast orfano del Furious

Lo avreste mai detto 15 anni fa che saremmo arrivati a 8 film, anche senza Paul Walker?
E invece eccoci qui e ogni volta bisogna alzare l'asticella di un palmo. Prima bastava correre con macchine da favola, poi sono stati aggiunti furgoni, cisterne, treni e quant'altro. Siamo passati dall'essere un thriller d'azione alla storia di una banda/famiglia, gli "ocean" del motore.
Ma non bastava e quindi aerei, carri armati sull'autostrada, lanciare una macchina da un grattacielo, e adesso?
Adesso siluriamo un blindato, letteralmente! Non c'è limite all'eccesso.

Brian e Mia se ne sono andati per conto loro a vivere una vita tranquilla, gli altri sono in giro e Dom è a Cuba con Letty a godersi una sorta di luna di miele. Tutto liscio finché non fa la sua comparsa Cypher, un'imprendibile hacker in grado di ricattare Dom e costringerlo al suo servizio contro i suoi stessi compagni. Da li in poi sarà una continua escalation di situazioni alla "tutti contro uno".

E' chiaro che ormai il franchise è mutato e non è più roba da donne & motori e giusto a ricordarcelo c'è la sequenza iniziale ambientata a Cuba, che come per l'isola stessa, è un tuffo in un passato ormai sparito.
Di fatto i nostri eroi -ormai un gruppo e non più la banda di Dom- sono una sort di James Bond su ruote.
Missioni al limite dell'impossibile (non quelle di Ethan Hunt ovviamente), trame globali e uomini in nero come il nostro Mister Nessuno.
Piuttosto c'è un certo sovraffollamento, per un attore che ci ha lasciato, abbiamo varie new entries tra cui il figlio d'arte Eastwood e The Stath. Metteteci un The Rock ingombrante, e non solo per la stazza, e un Kurt Russel sotto utilizzato ed avrete un parterre pazzesco se non addirittura ridondante.

La Theron in versione villain (forse doveva un favore al regista dai tempi di Italian Job) è notevole, come al solito, ma sembra che gli pesi ogni scena, forse perché il personaggio è veramente tagliato con l'accetta.
Anche Vin, in versione "cattivo", limita al minimo la sua loquela: mascella serrata e alla via così.
Sono così gli altri a dare benzina al film e soprattutto le scene d'azione ad altissima spettacolarità, con qualche fatica per il regista nel riprenderle soprattutto nel concitato combattimento in prigione, dove non basta qualche stop motion, per dare pulizia al tutto.

Alla fine il film funziona bene e scorre via nonostante la lunghezza sopra le due ore. L'unica cosa... basta con questa storia della famiglia e dei brindisi, sembra il banchetto alla fine degli albi di Asterix.