Fast & Furious 9 - Il nove flette
Sarà che 9 e 3 al quadrato (e il 3 era pessimo), sarò lo spettro di Brian che continua ad aleggiare, ma nemmeno il ritorno di Justin Lin dietro la cinepresa sembra sufficiente a far decollare il nono capitolo.
Certo che quando sei già saltato da un treno, guidato un carrarmato, abbattuto un aereo, lanciato una macchina da un grattacielo all'altro, affondato un sottomarino (!) che altro puoi fare per stupire. Dovresti lanciare in orbita una macchina, ma saremmo nell'assurdo, quindi "famiglia".
La storia dei fratelli ha funzionato bene con Shaw, perché non applicarla a Dom.
FF9 diventa così l'occasione per fare luce sul passato di Toretto, anche con dei flashback, e per scoprire che ha anche un fratello... cativello.
Il nuovo arrivato della saga è quindi John "Monoespressione" Cena e poi c'è la reentry di Han il redivivo. Sempre per la faccenda del fantasma di Brian che va in qualche modo superato.
L'azione non manca come al solito, ricorderemo sicuramente il ponte tibetano, le battute sembrano più fiacche, un po' come se Roman avesse perso lo smalto (d'altronde non c'è più l'amico Brian).
I Villain sono risibili -niente a che vedere con i fratelli Shaw- con la Theron che timbra il biglietto per inerzia e Rasmussen nei panni di un improbabile tedesco da "ortigno ti fine tu monto".
Il solito cocktail, inaffiato di Corona, sponsor onnipresente, seppur animato da magneti nuovi fiammanti e TIR blindato, segna un po' il passo. Un velo di opaca tristezza aleggia su tutti e il piccolo Brian Toretto sembra una sorta di macchietta messa lì a fare "puffosità".
Senza i "The": Stath e Rock il motore si imballa.
Sufficienza stiracchiatissima quindi anche in considerazione di una lunghezza monster ingiustificata.
Note a margine: la Rodriguez conquista il secondo posto nei credits e la scena post titoli che ci garantisce un FF10 con qualcuno di cui si è sentita molto la mancanza!
Al cinema dal 18 agosto, in anteprima nei cinema che hanno aderito il 2-3-4-5 Agosto.