Cinque Tequila

Le cose hanno il valore che gli si attribuisce. Ciò vale anche per la vita.

“Eravamo quattro amici al bar”, cantava il grande Gino Paoli e sembra che quel brano sia stato profetico perché dopo il funerale del loro caro amico, i nostri eroi sono rimasti in tre e tutto sembra più vuoto, più grande e decisamente meno allegro in quel luogo nel quale si consumava il rito da cui è stato tratto il titolo italiano del film: Cinque tequila!

Ora, dopo l’ultma partita di domino ed il bicchiere della staffa, è necessario adempiere alle ultime volontà del defunto Pedro, il rompiscatole, l’anima del gruppo ed è a questo punto che l’avventura prende forma, conducendo i tre protagonisti verso Dolores Hidalgo che suona come una donna ma è una città. Una rocambolesca avventura per consegnare un vecchio tovagliolo di carta, prova tangibile della stima che José Alfredo Jiménez, il miglior compositore messicano, noto come “El Rey”, nutriva per Pedro, cui dedicò il testo di quella canzone scritta a penna. Ovviamente…nulla andrà per il verso giusto (bellissima la corsa in taxi verso la meta) e la vera storia sarà scoprire le vite di questi tre fantastici ottuagenari che recano in sé i ricordi di un Messico ormai scomparso. Come se ciò non bastasse, si innesta nella trama principale una romantica ghost story che riempie di tenerezza il cuore dello spettatore.

Semplicemente impeccabile la regia di questo sudamericano The Bucket List della terza età, che ci fa vivere la bellezza, l’anima del Messico attraverso la storia di una missione da compiere. Questo road movie dall’amosfera perfetta è stato diretto, con sensibilità ed attenzione al particolare, da Jack Zagha Kababie che è riuscito a trarre il meglio dai quattro protagonisti, praticamente sconosciuti in Italia ma arcinoti in Messico: Luis Bayardo (Agustin) è uno dei migliori doppiatori spagnoli della Disney, Eduardo Manzano (Benito) ha ben 56 anni di carriera alle spalle, tra cinema e televisione, José Carlos Ruiz (Emiliano) è una star delle telenovelas e della televisione messicana dal lontano 1965 e Pedro Weber "Chatanuga" (Pedro), brillante attore di origine libanese, scomparso il 22 marzo del 2016, era considerato una vera e propria leggenda del grande e piccolo schermo che ha dominato ininterrottamente dal 1964 ad oggi.

Cinque tequila era nella shortlist dei 14 film selezionati come potenziali candidati per il Messico all’Oscar 2015 come Miglior Film Straniero ed è stato battuto da 600 Miles di Gabriel Ripstein (presentato al Festival di Berlino nel 2015) con Tim Roth nei panni del protagonista. In conclusione, se il livello è questo, non resta che auspicare di vedere in futuro sempre più cinema messicano sui nostri schermi.