Captain Marvel: Tosta e con lo stesso look di Wonder Woman… più o meno
Capitan Marvell (o meglio Mar-Vell) era un personaggio che ha segnato un’epoca: nel 1982 muore di cancro, un evento incredibile per l’universo Marvel di allora. Da li in poi ha subito varie sorte e rovesci finché Ms. Marvel, alias Carol Danvers non ha deciso di vestirne i panni.
E siamo quindi al film che parte da questo presupposto cancellando tutto ciò che c’era prima (comprese le sue frequentazioni come Binary negli X-Men che son un altro franchise).
Carol Danvers è un pilota collaudatore (come Al Jordan), Carol Danvers ha un incidente e viene in contatto con degli alieni con poteri (come Lanterna Verde), Carol Danvers diventa una “campionessa” dei Kree (sempre come Hal Jordan / Lanterna Verde), quindi Captain Marvel è un po’ il Lanterna verde della Casa delle Idee, nonché il primo supereroe a tutto “girl power”, non per nulla sfoggia un costume abbastanza in linea con quello dell’amazzone, quanto meno nei colori, che si… sono quelli della bandiera americana.
Il film è ambientato in pieni anni novanta, cosa che gli da una bella spinta, soprattutto per gli over 40. E’ fantastico vedere spettatori in sala che non hanno mai visto il sistema Windows 95 o un cercapersone. C’è Nick Fury giovane –con due occhi -, Caulson, Ronan l’Accusatore (prima che venisse vaporizzato dai Guardiani) e i Kreee con gli Skrull. Insomma ci spostiamo sulla dimensione cosmica della Marvel.
Il film non è uno di quelli più forti (Iron Man), né uno di quelli che ti stupisce a sorpresa tipo il primo Ant-Man, anche perché afflitto dallo “spiegone” necessario ad introdurre il tutto pro ultimo capitolo degli Avengers, in cui è chiaro che la nostra supereroina con i poteri pompatissimi, sarà una pedina chiave.
Brie Larson non è la “stangona” a cui il fumetto ci aveva abituato, ma nemmeno cialtrona come Starlord, e un po’ tutta la storia ha degli aspetti sorprendenti spingendo molto sul lato “umano” e meno su quello “cosmico”.
L’intento palese di confezionare un’icona al femminile traspare, anche dal fatto che le si affianca un altro personaggio femminile forte come l’amica, la Rambeau (omaggio ad un’altra versione del Capitano).
Il film peraltro ha subito vari slittamenti rispetto all’idea iniziale per consentire il reboot di Spider-Man e la gestione dell’inatteso fenomeno Ant-Man.
Ora ci siamo ed è chiaro che questo è solo una sorta di aperitivo per il vero evento Marvel: Avengers Endgame.
Necessario quindi per tutti i puristi della continuity, una possibilità per i fans dei supereroi, evitabile per gli altri.