Brave New World: dal 20 dicembre su Starzplay la serie basata sul classico di Aldous Huxley
In arrivo (in Italia e in Francia) su Starzplay dal 20 dicembre, Brave New World è la nuova serie basata sull'omonimo romanzo di Aldous Huxley.
In una società utopistica, Bernard Marx (Harry Lloyd) è un Alfa Plus e come tale agisce; Lenina Crowne (Jessica Brown Findlay) è invece una Beta Plus e, quando verrà alla luce il suo rapporto di quasi esclusività con un uomo, sarà costretta a compiere dei cambiamenti. Tutto prenderà una nuova forma dopo il fortuito (e fortunoso) incontro con John (Alden Ehrenreich).
Le riflessioni sollevate dal progetto sono in gran parte le medesime che si affrontano durante la lettura del classico da cui trae origine. Quella sul libero arbitrio è una delle principali. I protagonisti sono infatti abituati a una realtà composta di regole e di abitudini date per buone. Non è ammesso il dubbio circa la loro efficacia dal punto di vista puramente umano.
Banditi e per nulla – almeno all'apparenza – rimpianti, i sentimenti sembrano qualcosa di astruso e lontanissimo. Il piacere d'altro canto viene ricercato e suggerito ad ogni occasione. Tant'è che non esiste più la monogamia, mentre si celebra l'amore libero (e animale), che poco o nulla ha a che fare con il significato più vero del termine.
In tale scenario hanno luogo le vicende dei personaggi principali, ciascuno di loro rappresentante di una particolare branca della società. Lenina fa parte del sistema, ma ha sperimentato un'emozione differente e così intensa da non riuscire più a togliersela dalla testa; Bernard è la personificazione del sistema stesso, nel quale sguazza alla perfezione sino a quando il meccanismo si incepperà anche per lui; John è assolutamente fuori da tutto ciò, facendo parte dei cosiddetti “selvaggi”.
L'incontro di queste tre entità metterà in moto una reazione a catena senza precedenti, da cui usciranno tutti, chi per un verso chi per un altro, mutati.
La donna funge, in qualche modo, sia da cartina tornasole che da molla scatenante. Forse perché è lei la prima a mettere in discussione il suo universo. Pian piano ci sembra di vedere Bernard cambiare nei suoi confronti, cominciando a provare emozioni reali e sconosciute. La gelosia e l'invidia entreranno a far parte del suo orizzonte, per quanto cerchi di combatterlo e di negarlo.
Le pulsioni e i desideri assumono nuove sfumature, difficili da comprendere per chi è sempre stato abituato a tralasciare qualsiasi tipo di altra implicazione e a godersi il momento.
Lenina affronta una simile crisi di identità, vivendo continuamente in bilico tra assuefazione e coscienza viva. Nel mezzo John scoprirà “il mondo nuovo” e i suoi abitanti, con il loro indiscutibile fascino e l'ambiguità di fondo. Al tempo stesso insegnerà loro uno stile di vita diverso, fatto anche di sofferenza, menzogne e libertà.
Il triangolo di cui sopra attraverserà varie fasi, complici anche gli interventi esterni rappresentati da altri personaggi.
Visivamente e registicamente, Brave New World offre delle sequenze di rara bellezza – tra i riferimenti a cui viene da pensare ci sono perle quali Ema di Pablo Larrain e Climax di Gaspar Noé. La fantascienza e la poetica distopica costituiscono i due ingredienti di questo mix incredibilmente magnetico, ben sostenuto da una colonna sonora ad hoc.
Un parterre attoriale che pesca a piene mani dal mondo del piccolo schermo popola la serie: dalla Sybil di Downton Abbey (Brown Findlay) al Viserys Targaryen di Game of Thrones (Lloyd), dalla Dutch di Killjoys (Hannah John-Kamen, qui nei panni di Helm) al Klaus di The Originals (Joseph Morgan, nel doppio ruolo di CJack60 ed Elliot).