Batman il rosso
Il grido chiaro che emerge dal film di Reeves (ma probabilmente dalle sale interne della Warner) è: ripartiamo da zero!
Questa è l'urgenza di cui trasuda l'opera. Nolan è un fardello ingombrante (molto), anche a dispetto del terzo film, come anche i suoi villain.
Ripartiamo da zero dunque, ma dando per assodate le origini, con un Uomo Pipistrello decisamente meno massiccio - c'è molto kevlar in questa incarnazione - molto più detective e -teoricamente- spietato e risoluto.
E' il volto di Robert Pattinson quello che dovrebbe riuscire nel miracolo.
Emaciato, pettinato malissimo, freddo e rigido come la pietra del nuovo Batman.
Problema mio: continua a vedere il vampiro, capelli a parte, emaciato, rigido e freddo.
Gordon è nero, ma tant'è, e anche la "gatta". Anne Hathaway lascia il posto a Zoe Kravitz (solo sei anni più giovane) che ricorda molto Halle Berry, ma meglio (e non ci voleva tanto).
Il villain è l'enigmista, che non ha nulla di ridicolo come i vecchi fans potrebbero pensare.
Diciamo pure che a bocce ferme il film funzionerebbe benissimo.
Anche la deriva investigativa, piuttosto che supereroistica, ha molto di un certo tipo di Batman, e quindi?
Quindi il problema restano le 3 ore di film e la lentezza spropositata della narrazione. Sommiamoci anche un finale che definire "altamente positivo" sarebbe eufemistico ed ecco un risultato non proprio eccellente.
E poi c'è the missing Bruce... ovvero dov'è l'alter ego del Cavaliere Oscuro. Capisco volerlo reinterpretare, ma serve e non solo funzionalmente alla narrazione, ma per dare interesse e spessore.
La fotografia dark, d'altronde cavaliere oscuro, virata sui rossi, da un tocco molto personale, ma alla lunga stanca. La fine in cui il Pipistrello salva gente all'insegna del "ci penso io" con campi lunghi e mantello svolazzante, gridano vendetta... che poi è il suo soprannome... io sono vendetta.
Non è un gran batman come i predecessori, non è nemmeno brutto, è uno strano ibrido che potrebbe darci delle soddisfazioni nei sequel.