Barry Seal: Cattivo? Mai! Magari un po' ingenuo, al limite...
Iniziamo da chi è chi?
Barry Seal, per noi un illustre carneade, e forse anche per molti americani.
Invece sembra sia stato un pilota formidabile al servizio della CIA, della DEA e anche del cartello di Medellin, giusto per gradire.
Questo tizio animato dal perfetto sogno americano, fare i soldi facendo il lavoro che piace, ha fatto del trasporto conto terzi una specie di missione. Sfruttando le necessità della CIA (controllare i territori sudamericani più "caldi"), ha colto l'occasione per triangolare armi, merci e droga per contras, Cartello e Noriega, a suo modo un vero asso.
A leggere di questo tizio sarebbe da mettere in cima alla lista dei ricercati dell'FBI, ma essendo uomo CIA, diventa quasi un eroe, non fosse che i suoi stessi capi lo incastrano e poi lo mollano al suo destino in perfetto stile Ponzio Pilato.
La sensazione è che lo sceneggiatore, Gary Spinelli (un nome a tema), voglia fare la sua personale Guerra di Charlie Wilson, ma gli manca decisamente la stoffa e, probabilmente, anche il materiale.
Probabilmente una volta partita la macchina si sono accorti un po' tutti, che il risultato sarebbe stato a dir poco scricchiolante e quindi ecco calare il jolly: Tom!
Come Cruise sia finito in questa "cosa", per me resterà sempre un mistero, lui che ama i personaggi eroici (si, ad eccezione di Collateral, ovviamente), positivi e in cui identificarsi. Probabilmente l'idea che il film ridipingesse Barry Seal come una specie di uomo votato a famiglia e America, ha avuto il suo peso. Alla fine abbiamo un ingenuo pasticcione, abilissimo nel suo lavoro, che si trova invischiato in una cosa molto più enorme di lui.
La sensazione nel vedere il film, è che sarebbe stato un ottimo cortometraggio e che non ci frega nulla della vita di Barry, se non per le assurde situazioni di contorno.
Peccato che invece sia un lungo lungometraggio e che ci sia Tom Cruise.