Assassin's Creed
Assassin's Creed è, probabilmente, la trasposizione videoludica più attesa di sempre. Anche più di Max Payne (flop) sceneggiato già per il grande schermo a livello di videogioco, cosa che invece la saga della Ubisoft non è.
Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, si tratta di un titolo "monster" nel mondo del videogioco che vanta ben nove capitoli e vari spinoff, oltre libri e fumetti. Si parla di una cosa come 74 milioni di copie vendute (non tenendo conto del mercato dell'usato che nel mondo videogiochi ha il suo peso). L'idea è quella che si possano rivivere i ricordi dei propri antenati utilizzando un apparecchio speciale: l'Animus. Con questo escamotage la serie si sposterà dalle Crociate, al Rinascimento, alla Guerra d'Indipendenza americana e così via. Un solo gioco per mille possibili ambientazioni.
Il film ha come protagonista Cal Lynch, un condannato a morte che viene salvato da una misteriosa organizzazione che vuole sfruttare il suo DNA per tornare indietro nel tempo e recuperare la Mela di Eva (!), manufatto che consentirebbe di controllare il "libero arbitrio" nell'eterna lotta tra Assassini e Templari.
Basterebbe questo a far vacillare lo spettatore medio che è, si, disposto alla sospensione dell'incredulità (e qui ce ne vuole parecchia), ma non a raggiungere uno stato di catatonica idiozia.
Si tratta chiaramente di un prodotto destinato ad una cerchia di adepti, quelli che grazie al gioco, ben conoscono l'universo in cui ci si muove e le sue regole. e' vero che ci viene spiegato più o meno tutto, ma sul piano squisitamente tecnico, diverso è il discorso per l'immedesimazione all'interno del meccanismo e dei personaggi.
La sensazione imperante è la noia nel susseguirsi di una serie di azione più o meno scontate, fiumi di inutili banalità e combattimenti vari a cavallo del tempo.
La Fox ha tentato la carta degli "attoroni", ben sapendo che sarebbe stato uno dei pochi modi per dare a franchise la possibilità di crescere (ma ancora una volta Jeremy Irons già protagonista del mirabile flop Eragorn?) ed anche un regista molto particolare come Kurzel. Soltanto che non sembra bastare.
La sensazione, e la storia, è quella che le conversioni videogioco - film non siano destinate al successo, forse proprio per una delle componenti fondanti di questo: l'interattività. Assassin's Creed nonostante i suoi sforzi rischia di finire a braccetto con i vari Hitman, Doom, Mortal Kombat, Tomb Raider e via dicendo