Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald riporta sulla scena Newt Scamander ed il suo snaso
Quando Grindelwald (Johnny Depp) riesce a fuggire dal Magico Congresso degli Stati Uniti (MACUSA), Newt Scamander (Eddie Redmayne) viene contattato dal suo ex professore e mentore Albus Silente (Jude Law) affinché si metta sulle tracce del potente mago e lo fermi prima di compiere i suoi malvagi piani di distruzione e conquista.
David Yeats torna dietro la macchina da presa per raccontare le nuove avventure di Newt Scamander e del suo strampalato gruppo di amici e delle creature fantastiche che li accompagnano. Rispetto al primo, questo secondo capitolo è chiaramente un film di passaggio, un ponte di collegamento tra quanto presentato in precedenza e ciò che ci aspetta dopo le incredibili rivelazioni del finale.
Il contributo di J.K. Rowling è evidente ed imprescindibile; solo la creatrice di questo spettacolare mondo avrebbe potuto proseguire un percorso cominciato nei primi anni Novanta, integrandolo, arricchendolo e dotandolo di una serie di dettagli che solo i fan più sfegatati della saga sanno riconoscere. Tra i numerosissimi elementi positivi infatti, Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald risulta indirizzato soprattutto ad un pubblico di veri esperti, in grado di collegare tutti gli indizi via via disseminati nella narrazione. Nonostante ciò, la spettacolarità degli effetti visivi, della resa grafica non solo di incantesimi e trasformazioni varie, quanto piuttosto del clima dell'epoca, è qualcosa che lascia assolutamente a bocca aperta: gli anni Venti (prima della Grande Depressione) vengono restituiti alla perfezione, con la loro carica di fascino e suggestione che si intreccia alla magia vera e propria. Tanti sono i rimandi, talvolta anche impliciti, alla Storia, dalla paura di un nuovo conflitto all'Olocausto, dal Proibizionismo all'ondata di immigrazione, e la scelta di inserirli all'interno di un contesto che poco o nulla ha di realistico rende il progetto ancora più pregevole e degno di attenzione.
Le musiche di James Newton Howard suggellano il tutto, esaltando la meraviglia di un simile mondo ed immergendovi lo spettatore in maniera graduale, sino a travolgerlo sul finale dove le emozioni esplodono in tutta la loro potenza.
Curiosa ed incredibile infine la somiglianza tra Eddie Redmayne e Callum Turner, perfetti come fratelli sullo schermo.