7 uomini a mollo: Gilles Lellouche dirige l'amico Canet in una storia di rivincita e solidarietà al maschile
Bertrand (Mathieu Amalric) soffre di una grave forma di depressione, a causa della quale ha perso il lavoro e trascorre le sue giornate sul divano giocando a Candy Crush, sino al giorno in cui si imbatte in un gruppo di uomini, bizzarramente assortito, che sembra allenarsi in piscina, sotto la "guida" di un'ex campionessa di nuoto sincronizzato (Virginie Efira).
Nonostante il doppiaggio italiano che inevitabilmente svaluta molti dialoghi ed interpretazioni, la pellicola mostra quella caratteristica, tutta francese, di mettere in luce spaccati di vita non proprio aurei attraverso la lente di una commedia semplice, genuina, divertente, con un piglio di originalità e delicatezza che la rendono in qualche modo straordinaria.
Gilles Lellouche sembra uscire dritto dritto dalla scuola Canet (non a caso riserva all'amico uno dei ruoli più complessi), portatore di un'ironia e di una sensibilità particolari, capace di sfiorare spesso il politicamente scorretto e di rischiare là dove sarebbe stato facile finire nel ridicolo o nel banale, con una grandissima chiarezza di intenti.
L'idea di una squadra di nuoto sincronizzato maschile porta con se' una serie di questioni che ne sollevano delle altre ancora, come fossero matrioske russe: il tema dell'amicizia e della solidarietà viene così sviluppato grazie allo sport di squadra, in cui ciascuno porta il suo contributo, nel bene o nel male, ed insieme si arriva a risolvere, o almeno affrontare, qualsiasi problema. Proprio nelle relazioni tra questi uomini emerge tutta la forza intrinseca della pellicola, capace di emozionare e divertire nel vero senso della parola, e di lasciare dietro una scia di riflessioni per niente scontate. Il precariato che può coinvolgere ogni aspetto della nostra esistenza, dal lavoro al matrimonio, alla propria sanità mentale e addirittura all'identità stessa, si rivela una sorta di fil rouge che lega i protagonisti, caratterizzati da così tanti dettagli e sfumature che riesce impossibile non empatizzare.
Le interpretazioni del cast al completo sono impeccabili in tal senso: Amalric, Canet, Poelvoorde, incarnano questi uomini comuni eppure a loro modo speciali, uomini pieni di debolezze e di ansie, che trovano la forza di reagire, di reinventarsi e riscattarsi, facendo leva su loro stessi e sulla fiducia dei propri compagni.
Saldamente ancorato alla realtà attuale, ma anche dotato di una misteriosa poesia, 7 uomini a mollo è un'opera unica nel suo genere ed assolutamente imperdibile.
Eccezionale anche il contributo della colonna sonora, tra canzoni di repertorio e musiche originali a cura di Jon Brion (Se mi lasci ti cancello), che fanno da sostegno e rinforzo ai momenti più importanti della storia.