7 sconosciuti al El Royale: un cast d'eccezione per un film che lascia di stucco lo spettatore
Un hotel disperso nel nulla ma a cavallo tra California e Nevada che ha visto tempi migliori, tempi in cui personaggi di qualsiasi caratura andare li per avvalersi dei vantaggi delle leggi dei due stati (California, alcool libero, Nevada gioco d'azzardo e prostituzione).
Un hotel che proprio per questa sua caratteristica ha visto molti segreti.
Un hotel che ora non è più il crocevia di un tempo, ma che per questo attrae persone ancora più "strane"... El Royale!
Questa visione molto particolare è di Drew Goddard, che dopo le atmosfere di Quella casa nel bosco, costruisce un meccanismo ad orologeria molto tarantiniano, a cominciare dalla narrazione che presenta personaggi, flashback e incastri decisamente complessi.
E' un film di grande attenzione per lo spettatore, ed anche impegnativo nelle sue 2 ore abbondanti con un rito piuttosto ondivago.
La cosa migliore, però, resta la capacità di prendere sempre in contropiede lo spettatore (quasi sempre) e lasciarlo di stucco.
Per una messa in scena così articolata e complessa non erano sufficienti attori "normali", ma servivano veri fuori classe, per restare in tema con gli anni in cui ci troviamo, gente che batte i fuori campo: Jon Hamm per esempio, da pubblicitario a piazzista, o il supremo Jeff Bridges. Ma anche Dakota Johnson che finalmente abbandona le sfumature per le tinte forti. E poi, sorprendente, mister fisico: Chris "Thor" Hemsworth. Insomma un gran bel gruppo, calato in un'atmosfera fantastica fotografata divinemante.
E allora di che ci possiamo lamentare? Del titolo per esempio, che ci dice cose che non vorremmo assolutamente sapere, ma che lo stesso Goddard (che ci ha messo anche i soldi) aveva saggiamente scelto diversamente.