Saskia Boddeke è un’artista multimediale e regista olandese. Dal 1986, dopo essersi formata ad Amsterdam come regista, ha lavorato alla Netherlands Opera su molte opere con artisti come Dario Fo, Peter Stein e Pierre Audi. Ha iniziato come assistente alla regia e ha continuato a lavorare fino a realizzare un’opera tutta sua, Rosa, cavalcando il successo di Writing to Vermeer.
Negli ultimi 25 anni ha sviluppato un linguaggio che prevede l’uso delle proiezioni su più schermi, sofisticati programmi e spettacoli visivi come i lavori su Second Life. Saskia Boddeke collega gli avatar audio-visivi animati con attori veri all'interno di una scena che combina il corpo con l'elettronica. Le sue installazioni multimediali hanno fatto il giro del mondo, da New York all’Australia.
I suoi lavori sono delle vere e proprie esperienze che coinvolgono lo spettatore con suoni, luci, odori e oggetti d'arte, come Obedience del 2015, un'installazione in 15 sale al Jewish Museum di Berlino e l'opera Giovanna d'Arco del 2016, al Teatro Farnese al Festival Verdi di Parma. All’interno di Second Life, con il nome di Rose Borchiovski, ha creato una serie di istallazioni che in seguito sono state esposte al padiglione di Madrid all’Expo di Shanghai del 2010 e alla Digital Art Exhibition in Spagna del 2014.
Nel 2015 Saskia è stata premiata con il premio russo TANR - come miglior esposizione del 2014 - per la sua mostra The Black Square, The golden Age of the Russian Avant-garde, un'installazione multimediale. Nel 2016 ha contribuito con la sua installazione Chtchoukine, Matisse, la Danse e la Musique agli Icônes de l'art Moderne. La mostra ha avuto molto successo con oltre 1,2 milioni di visitatori.
Per il Festival di Spoleto 2017, Saskia ha creato H is for Horse, un'installazione immersiva sui Quattro Cavalieri dell'Apocalisse che affrontano una piccola creatura chiamata Hope
Personaggi
Saskia Boddeke
Artista, Regista
Regista
Fotografia
Saskia Boddeke è un’artista multimediale e regista olandese. Dal 1986, dopo essersi formata ad Amsterdam come regista, ha lavorato alla Netherlands Opera su molte opere con artisti come Dario Fo, Peter Stein e Pierre Audi. Ha iniziato come assistente alla regia e ha continuato a lavorare fino a realizzare un’opera tutta sua, Rosa, cavalcando il successo di Writing to Vermeer.
Negli ultimi 25 anni ha sviluppato un linguaggio che prevede l’uso delle proiezioni su più schermi, sofisticati programmi e spettacoli visivi come i lavori su Second Life. Saskia Boddeke collega gli avatar audio-visivi animati con attori veri all'interno di una scena che combina il corpo con l'elettronica. Le sue installazioni multimediali hanno fatto il giro del mondo, da New York all’Australia.
I suoi lavori sono delle vere e proprie esperienze che coinvolgono lo spettatore con suoni, luci, odori e oggetti d'arte, come Obedience del 2015, un'installazione in 15 sale al Jewish Museum di Berlino e l'opera Giovanna d'Arco del 2016, al Teatro Farnese al Festival Verdi di Parma. All’interno di Second Life, con il nome di Rose Borchiovski, ha creato una serie di istallazioni che in seguito sono state esposte al padiglione di Madrid all’Expo di Shanghai del 2010 e alla Digital Art Exhibition in Spagna del 2014.
Nel 2015 Saskia è stata premiata con il premio russo TANR - come miglior esposizione del 2014 - per la sua mostra The Black Square, The golden Age of the Russian Avant-garde, un'installazione multimediale. Nel 2016 ha contribuito con la sua installazione Chtchoukine, Matisse, la Danse e la Musique agli Icônes de l'art Moderne. La mostra ha avuto molto successo con oltre 1,2 milioni di visitatori.
Per il Festival di Spoleto 2017, Saskia ha creato H is for Horse, un'installazione immersiva sui Quattro Cavalieri dell'Apocalisse che affrontano una piccola creatura chiamata Hope