Nato in Romania sotto la dittatura comunista, Radu Mihaileanu è il figlio di Mordechaï Buchman, il giornalista ebreo deportato in un campo di lavoro che, dopo essere evaso, fu costretto a cambiare nome in Ion Mihaileanu, per sembrare più “rumeno”. Questo mascheramento dell’identità segnerà profondamente l’opera del figlio e futuro cineasta.
Radu dirige una compagnia teatrale clandestina a Bucarest, in cui recita anche, ma presto capisce che non è la sua strada. Nel 1980 fugge dalla dittatura di Ceausescu e raggiunge la Francia, passando per Israele. Entra all’Institut des Hautes Etudes Cinématographiques (IDHEC), la scuola di cinema statale francese, dove scopre cineasti come Jacques Tati, Jean Renoir, Orson Welles, Tarkovski, Kubrick, Tex Avery e molti altri.
Negli anni Ottanta, lavora come aiuto regista, soprattutto di Marco Ferreri. Nel 1993 gira il suo primo lungometraggio, TRAHIR, la storia di un poeta rumeno dissidente nel regime comunista, che ottiene premi in numerosi festival (Montréal, Istanbul). Ma è con TRAIN DE VIE – UN TRENO PER VIVERE, nel 1998, che Mihaileanu si impone all’attenzione del pubblico e della critica. Il film è la storia di un villaggio ebreo che organizza un falso treno di deportazione per sfuggire al genocidio. Premiato in tutto il mondo, da Venezia al Sundance, è stato anche candidato a due César.
Nel 2004, Radu dirige VAI E VIVRAI, ispirato all’Operazione Mosè, cioè il trasferimento degli ebrei etiopi in Israele negli anni 1984/1985 e il loro difficile inserimento. Opera dal respiro epico, questo film evoca con intensa efficacia sia il legame fondamentale con la madre che il tema – caro al cineasta – della falsa identità. Il film riceverà molti premi, di cui tre a Berlino e un César per la migliore sceneggiatura.
Nel 2009, Mihaileanu cambia registro e dirige IL CONCERTO, tragicommedia che mette a confronto il barocchismo slavo con il razionalismo cartesiano francese: un dialogo tra est e ovest sullo sfondo della musica di Ciaikovskij. Anche qui il regista affronta in modo efficace e personale il tema delle false identità. Il film conquista quasi due milioni di spettatori e, candidato ai Golden Globe e premiato con due César, ottiene un enorme successo in tutto il mondo.
Due anni più tardi, nel 2011, con LA SORGENTE DELL’AMORE, Mihaileanu firma una favola femminista contemporanea, che rende omaggio alla donna orientale affrontando con coraggio temi che spesso sono tabù nel mondo arabo-musulmano. Le donne di un villaggio si rivoltano e organizzano uno sciopero dell’amore per ottenere dagli uomini il riconoscimento dei loro diritti. Interpretato da attrici straordinarie come Leïla Bekhti, Hafsia Herzi, Byiouna, Hiam Habbas e Sabrina Ouazani, il film, in concorso al festival di Cannes 2011, è la prova della capacità del regista di maneggiare generi diversi per affrontare le sue ossessioni e le sue battaglie.
Nel 2013 è regista, co-sceneggiatore e produttore di CARICATURISTES – FANTASSINS DE LA DÉMOCRATIE, documentario sul lavoro del vignettista, vero baluardo della libertà d’espressione, presentato in concorso al Festival di Cannes 2014.
Personaggi
Radu Mihaileanu
Regista, Sceneggiatore, Produttore
Bucarest. Romania
23.04.1958
Regista
Sceneggiatore
Produttore
Nato in Romania sotto la dittatura comunista, Radu Mihaileanu è il figlio di Mordechaï Buchman, il giornalista ebreo deportato in un campo di lavoro che, dopo essere evaso, fu costretto a cambiare nome in Ion Mihaileanu, per sembrare più “rumeno”. Questo mascheramento dell’identità segnerà profondamente l’opera del figlio e futuro cineasta.
Radu dirige una compagnia teatrale clandestina a Bucarest, in cui recita anche, ma presto capisce che non è la sua strada. Nel 1980 fugge dalla dittatura di Ceausescu e raggiunge la Francia, passando per Israele. Entra all’Institut des Hautes Etudes Cinématographiques (IDHEC), la scuola di cinema statale francese, dove scopre cineasti come Jacques Tati, Jean Renoir, Orson Welles, Tarkovski, Kubrick, Tex Avery e molti altri.
Negli anni Ottanta, lavora come aiuto regista, soprattutto di Marco Ferreri. Nel 1993 gira il suo primo lungometraggio, TRAHIR, la storia di un poeta rumeno dissidente nel regime comunista, che ottiene premi in numerosi festival (Montréal, Istanbul). Ma è con TRAIN DE VIE – UN TRENO PER VIVERE, nel 1998, che Mihaileanu si impone all’attenzione del pubblico e della critica. Il film è la storia di un villaggio ebreo che organizza un falso treno di deportazione per sfuggire al genocidio. Premiato in tutto il mondo, da Venezia al Sundance, è stato anche candidato a due César.
Nel 2004, Radu dirige VAI E VIVRAI, ispirato all’Operazione Mosè, cioè il trasferimento degli ebrei etiopi in Israele negli anni 1984/1985 e il loro difficile inserimento. Opera dal respiro epico, questo film evoca con intensa efficacia sia il legame fondamentale con la madre che il tema – caro al cineasta – della falsa identità. Il film riceverà molti premi, di cui tre a Berlino e un César per la migliore sceneggiatura.
Nel 2009, Mihaileanu cambia registro e dirige IL CONCERTO, tragicommedia che mette a confronto il barocchismo slavo con il razionalismo cartesiano francese: un dialogo tra est e ovest sullo sfondo della musica di Ciaikovskij. Anche qui il regista affronta in modo efficace e personale il tema delle false identità. Il film conquista quasi due milioni di spettatori e, candidato ai Golden Globe e premiato con due César, ottiene un enorme successo in tutto il mondo.
Due anni più tardi, nel 2011, con LA SORGENTE DELL’AMORE, Mihaileanu firma una favola femminista contemporanea, che rende omaggio alla donna orientale affrontando con coraggio temi che spesso sono tabù nel mondo arabo-musulmano. Le donne di un villaggio si rivoltano e organizzano uno sciopero dell’amore per ottenere dagli uomini il riconoscimento dei loro diritti. Interpretato da attrici straordinarie come Leïla Bekhti, Hafsia Herzi, Byiouna, Hiam Habbas e Sabrina Ouazani, il film, in concorso al festival di Cannes 2011, è la prova della capacità del regista di maneggiare generi diversi per affrontare le sue ossessioni e le sue battaglie.
Nel 2013 è regista, co-sceneggiatore e produttore di CARICATURISTES – FANTASSINS DE LA DÉMOCRATIE, documentario sul lavoro del vignettista, vero baluardo della libertà d’espressione, presentato in concorso al Festival di Cannes 2014.