Giornalista e documentarista. Dopo aver lavorato per molti anni a “Matrix” (Mediaset) attualmente lavora come autore e caporedattore al programma “Viva l’Italia” (Mediaset), condotto da Gerardo Greco.
Ha iniziato la sua carriera con Rai Tre (“Un giorno in pretura” e “Samarcanda”), Rai Uno (per i programmi di Sergio Zavoli) e scrivendo per La Repubblica e Il Messaggero. Alla Rai e a Mediaset si è occupato per molti anni di cronaca giudiziaria e mafia.
Per “Moby Dick” (Mediaset), di Michele Santoro, ha seguito il conflitto in Kosovo nel ’99. Successivamente le guerre in Afghanistan, in Iraq, in Libia e Ucraina (per il Tg5). Nel 2004 ha pubblicato per Laterza il saggio Inviato di guerra. Verità e menzogne, sulla manipolazione dell’informazione in guerra. Nel 2007 ha vinto il premio Saint Vincent con un reportage sul cambio di sesso in Iran.
Ha vinto tre volte il premio Ilaria Alpi, l’ultima volta nel 2008 con un documentario sulla crisi economica e il boom della psicoanalisi in Argentina. Gli ultimi documentari (Meditate che questo è stato, 1938 – Quando scoprimmo di non essere più italiani) riguardano il tema della Shoah e delle leggi razziali.
Dal 2013 è vicepresidente dell’Associazione Carta di Roma che si occupa del rapporto tra media italiani e immigrazione.
Personaggi
Pietro Suber
Giornalista, Documentarista, Regista
Regista
Giornalista e documentarista. Dopo aver lavorato per molti anni a “Matrix” (Mediaset) attualmente lavora come autore e caporedattore al programma “Viva l’Italia” (Mediaset), condotto da Gerardo Greco.
Ha iniziato la sua carriera con Rai Tre (“Un giorno in pretura” e “Samarcanda”), Rai Uno (per i programmi di Sergio Zavoli) e scrivendo per La Repubblica e Il Messaggero. Alla Rai e a Mediaset si è occupato per molti anni di cronaca giudiziaria e mafia.
Per “Moby Dick” (Mediaset), di Michele Santoro, ha seguito il conflitto in Kosovo nel ’99. Successivamente le guerre in Afghanistan, in Iraq, in Libia e Ucraina (per il Tg5). Nel 2004 ha pubblicato per Laterza il saggio Inviato di guerra. Verità e menzogne, sulla manipolazione dell’informazione in guerra. Nel 2007 ha vinto il premio Saint Vincent con un reportage sul cambio di sesso in Iran.
Ha vinto tre volte il premio Ilaria Alpi, l’ultima volta nel 2008 con un documentario sulla crisi economica e il boom della psicoanalisi in Argentina. Gli ultimi documentari (Meditate che questo è stato, 1938 – Quando scoprimmo di non essere più italiani) riguardano il tema della Shoah e delle leggi razziali.
Dal 2013 è vicepresidente dell’Associazione Carta di Roma che si occupa del rapporto tra media italiani e immigrazione.