Nel ’59 interrompe gli studi di filosofia alla Cattolica di Milano e si iscrive a Roma al Centro Sperimentale di Cinematografia. Tra il ’61 e il ’62 realizza i cortometraggi Abbasso lo zio, La colpa e la pena e Ginepro fatto uomo e si trasferisce poi a Londra dove frequenta la Slade School of Fine Arts.
Il suo lungometraggio d’esordio I pugni in tasca, premiato a Locarno nel ’65, lo impone all’attenzione internazionale. A cinquant’anni di distanza dalla sua presentazione è stato ripresentato in Piazza Grande a Locarno per l’edizione 2015, nella nuova versione restaurata dalla Cineteca Nazionale di Bologna presso i laboratori dell’Immagine ritrovata, prodotto da Kavac Film e sostenuto da Giorgio Armani e distribuito in tutto il mondo da Match Factory. A Locarno il Festival ha celebrato la carriera di Bellocchio con il Pardo d’Onore.
"Ho scritto il libro durante un’estate freddissima, pioveva sempre e la sera, quando spegnevo il computer, mi sedevo e pensavo se la storia sarebbe mai potuta...
Personaggi
Marco Bellocchio
Regista, Sceneggiatore, Attore
PIacenza, Emilia-Romagna. Italia
09.11.1939
Attore
Regista
Sceneggiatore
Nel ’59 interrompe gli studi di filosofia alla Cattolica di Milano e si iscrive a Roma al Centro Sperimentale di Cinematografia. Tra il ’61 e il ’62 realizza i cortometraggi Abbasso lo zio, La colpa e la pena e Ginepro fatto uomo e si trasferisce poi a Londra dove frequenta la Slade School of Fine Arts.
Il suo lungometraggio d’esordio I pugni in tasca, premiato a Locarno nel ’65, lo impone all’attenzione internazionale. A cinquant’anni di distanza dalla sua presentazione è stato ripresentato in Piazza Grande a Locarno per l’edizione 2015, nella nuova versione restaurata dalla Cineteca Nazionale di Bologna presso i laboratori dell’Immagine ritrovata, prodotto da Kavac Film e sostenuto da Giorgio Armani e distribuito in tutto il mondo da Match Factory. A Locarno il Festival ha celebrato la carriera di Bellocchio con il Pardo d’Onore.
Fai bei sogni: Marco Bellocchio e cast raccontano il loro Massimo Gramellini
"Ho scritto il libro durante un’estate freddissima, pioveva sempre e la sera, quando spegnevo il computer, mi sedevo e pensavo se la storia sarebbe mai potuta...