Inizia la sua carriera cinematografica con due grandi registi, durante quella che chiamavano la “nuova onda” del cinema basco: Juanma Bajo Ulloa e Julio Medem. Insieme a loro, lavorò a film come Alas de mariposa (1991), Vacas (1992), La madre morta (1993), La ardilla roja (1993), Tierra (1996), per il quale vinse il premio come Miglior Attore al Festival di Aubagne (Francia), e Airbag - Tre uomini e un casino (1996). Grazie a questi film si affermò come punto di riferimento del cinema spagnolo, e aprirono le porte a progetti come Kika - Un corpo in prestito (1993, Pedro Almodóvar), Azione mutante (1993, Alex de la Iglesia), Días contados (1994, Imanol Uribe), Salto al vacío (1995, Daniel Calparsoro) e Nameless - Entità nascosta (1999, Jaume Balagueró).
Da allora, ha sempre continuato a portare avanti un’interessante carriera come attore, ma anche come sceneggiatore e regista di due film: Año Mariano (1999) e Torapia (2004). Nel 2010 lavorò, insieme a Icíar Bollaín, al film También la lluvia, con Luis Tosar e Gael García Bernal, grazie al quale vinse il Premio Goya come Miglior Attore non protagonista. Nel 2014 arrivò il suo più grande successo commerciale: Ocho apellidos vascos, di Emilio Martínez Lázaro. Il ruolo gli valse il suo secondo Goya, come Miglior Attore non protagonista. Un anno dopo partecipò al sequel del film, Ocho apellidos catalanes.
Vale la pena menzionare il suo ruolo in 100 metros (Marcel Barrena, 2016), una commedia drammatica in cui recitò accanto a Dani Rovira, per la quale ricevette nuovamente la candidatura ai Goya. Seguirono titoli come Operación Concha, di Antonio Cuadri e con Jordi Mollá e Unax Ugalde, La higuera de los bastardos di Ana Murugarren, 1898: Los últimos de Filipinas, di Salvador Calvo, e Santo Calcio, sceneggiato e diretto da Curro Velázquez.
Tra i suoi lavori troviamo anche la serie El día de mañana, diretta da Mariano Barroso e prodotta da Movistar+.
Nel 2019 è la star del film di Alejandro Amenábar, Lettera a Franco, in cui interpreta Miguel de Unamuno.
Personaggi
Karra Elejalde
Attore
Vitoria-Gasteiz, Álava, País Vasco. Spagna
10.10.1960
Attore
Inizia la sua carriera cinematografica con due grandi registi, durante quella che chiamavano la “nuova onda” del cinema basco: Juanma Bajo Ulloa e Julio Medem. Insieme a loro, lavorò a film come Alas de mariposa (1991), Vacas (1992), La madre morta (1993), La ardilla roja (1993), Tierra (1996), per il quale vinse il premio come Miglior Attore al Festival di Aubagne (Francia), e Airbag - Tre uomini e un casino (1996). Grazie a questi film si affermò come punto di riferimento del cinema spagnolo, e aprirono le porte a progetti come Kika - Un corpo in prestito (1993, Pedro Almodóvar), Azione mutante (1993, Alex de la Iglesia), Días contados (1994, Imanol Uribe), Salto al vacío (1995, Daniel Calparsoro) e Nameless - Entità nascosta (1999, Jaume Balagueró).
Da allora, ha sempre continuato a portare avanti un’interessante carriera come attore, ma anche come sceneggiatore e regista di due film: Año Mariano (1999) e Torapia (2004). Nel 2010 lavorò, insieme a Icíar Bollaín, al film También la lluvia, con Luis Tosar e Gael García Bernal, grazie al quale vinse il Premio Goya come Miglior Attore non protagonista. Nel 2014 arrivò il suo più grande successo commerciale: Ocho apellidos vascos, di Emilio Martínez Lázaro. Il ruolo gli valse il suo secondo Goya, come Miglior Attore non protagonista. Un anno dopo partecipò al sequel del film, Ocho apellidos catalanes.
Vale la pena menzionare il suo ruolo in 100 metros (Marcel Barrena, 2016), una commedia drammatica in cui recitò accanto a Dani Rovira, per la quale ricevette nuovamente la candidatura ai Goya. Seguirono titoli come Operación Concha, di Antonio Cuadri e con Jordi Mollá e Unax Ugalde, La higuera de los bastardos di Ana Murugarren, 1898: Los últimos de Filipinas, di Salvador Calvo, e Santo Calcio, sceneggiato e diretto da Curro Velázquez.
Tra i suoi lavori troviamo anche la serie El día de mañana, diretta da Mariano Barroso e prodotta da Movistar+.
Nel 2019 è la star del film di Alejandro Amenábar, Lettera a Franco, in cui interpreta Miguel de Unamuno.