Nata nel 1974, Haifaa Al Mansour è la prima regista donna dell’Arabia Saudita ed è ritenuta una delle più significative figure cinematografiche del Regno.
Ha preso la Laurea in letteratura dall’Università Americana del Cairo e ha completato il Master in Regia e Studi Cinematografici all’Università di Sydney. Il successo dei suoi 3 cortometraggi, così come il clamore internazionale suscitato dal documentario “Donne senz’ombra”, hanno influenzato una nuova ondata di registi Sauditi e trasformato la questione sull'apertura di nuovi cinema nel Regno in una discussione da prima pagina. All’interno del Regno, il suo lavoro è da una parte acclamato e dall’altra denigrato per aver sollevato argomenti in genere considerati taboo, come la tolleranza, i pericoli dell’ortodossia, e il bisogno dei Sauditi di guardare con occhio critico la propria cultura tradizionalista e restrittiva. Grazie ai suoi film ed ai lavori per televisione, Al Mansour è famosa per riuscire a penetrare quel muro di silenzi che circonda le vite delle donne Saudite, e fornire un palco per le loro voci inascoltate.
Il suo primo lungometraggio è La bicicletta verde (2012), “Sono così fiera di aver girato il primo lungometraggio mai filmato interamente nel Regno. Io vengo da una piccola città dell’Arabia Saudita dove ci sono molte ragazzine come Wadjda, che hanno grandi sogni, forti personalità e tanto potenziale. Queste ragazzine possono rimodellare e ridefinire la nostra nazione, e lo faranno. Era importante per me lavorare con un cast tutto Saudita per raccontare la storia in maniera autentica, con voci locali. Filmare è stata un favolosa collaborazione multiculturale che ha portato due troupe immensamente dotate, dalla Germania e dall’Arabia Saudita, nel cuore di Riyadh. Spero che il film offra una visone unica del mio paese, e che parli del tema universale di speranza e perseveranza alla quale possano relazionarsi persone di ogni cultura.”
Personaggi
Haifaa Al-Mansour
Regista, Sceneggiatrice, Produttrice
Arabia Saudita
Regista
Sceneggiatore
Produttore
Nata nel 1974, Haifaa Al Mansour è la prima regista donna dell’Arabia Saudita ed è ritenuta una delle più significative figure cinematografiche del Regno.
Ha preso la Laurea in letteratura dall’Università Americana del Cairo e ha completato il Master in Regia e Studi Cinematografici all’Università di Sydney. Il successo dei suoi 3 cortometraggi, così come il clamore internazionale suscitato dal documentario “Donne senz’ombra”, hanno influenzato una nuova ondata di registi Sauditi e trasformato la questione sull'apertura di nuovi cinema nel Regno in una discussione da prima pagina. All’interno del Regno, il suo lavoro è da una parte acclamato e dall’altra denigrato per aver sollevato argomenti in genere considerati taboo, come la tolleranza, i pericoli dell’ortodossia, e il bisogno dei Sauditi di guardare con occhio critico la propria cultura tradizionalista e restrittiva. Grazie ai suoi film ed ai lavori per televisione, Al Mansour è famosa per riuscire a penetrare quel muro di silenzi che circonda le vite delle donne Saudite, e fornire un palco per le loro voci inascoltate.
Il suo primo lungometraggio è La bicicletta verde (2012), “Sono così fiera di aver girato il primo lungometraggio mai filmato interamente nel Regno. Io vengo da una piccola città dell’Arabia Saudita dove ci sono molte ragazzine come Wadjda, che hanno grandi sogni, forti personalità e tanto potenziale. Queste ragazzine possono rimodellare e ridefinire la nostra nazione, e lo faranno. Era importante per me lavorare con un cast tutto Saudita per raccontare la storia in maniera autentica, con voci locali. Filmare è stata un favolosa collaborazione multiculturale che ha portato due troupe immensamente dotate, dalla Germania e dall’Arabia Saudita, nel cuore di Riyadh. Spero che il film offra una visone unica del mio paese, e che parli del tema universale di speranza e perseveranza alla quale possano relazionarsi persone di ogni cultura.”
(Ph: © Brigitte Lacombe)