Ll mito di Giuseppe Verdi in una chiave del tutto insolita e contemporanea, attraverso la passione di Giacomo, un melomane di dodici anni che vuol far parte di un gruppo esclusivo nel quale ognuno porta il nome di un’opera di Verdi. Ventisette sono le opere del massimo compositore nazionale. Nel paese del melodramma c'è il club esclusivo dei 27 - e non è il Forever 27 delle rockstar morte a quell'età - ma "solo" di vere e proprie persone che si chiamano come le opere di Giuseppe Verdi. Si presentano così: "Piacere, sono Traviata, Rigoletto, Giovanna D'arco... eccetera, eccetera". Tutto scorreva nel dolce furore di questi abitanti di pianura, fino all'arrivo di un bambino di undici anni: si è procurato una divisa, la stessa spilla, vuole essere uno di loro. Un altro miracolo del maestro? Forse. O probabilmente, tutto calcolato, tra questa gente piena di "sinistra inclinazione musicale", come scriveva Bruno Barilli. Finzione o realtà? Sono le domande di chi si imbatte per la prima volta in questa storia, talmente incredibile da sembrare costruita nei dettagli. Così reale da apparire irreale al cinema, che a sua volta è una menzogna per raccontare la verità.
Movies
Il Club dei 27
Il Club dei 27
Archivio 26.02.2018
2017 ITA 63 min
Documentario
Regia Mateo ZoniMateo Zoni
Sceneggiatura Mateo ZoniMateo Zoni
Distribuzione Istituto Luce-Cinecittà
0 (su 0 voti)
Accedi per votare!Trama
Ll mito di Giuseppe Verdi in una chiave del tutto insolita e contemporanea, attraverso la passione di Giacomo, un melomane di dodici anni che vuol far parte di un gruppo esclusivo nel quale ognuno porta il nome di un’opera di Verdi. Ventisette sono le opere del massimo compositore nazionale. Nel paese del melodramma c'è il club esclusivo dei 27 - e non è il Forever 27 delle rockstar morte a quell'età - ma "solo" di vere e proprie persone che si chiamano come le opere di Giuseppe Verdi. Si presentano così: "Piacere, sono Traviata, Rigoletto, Giovanna D'arco... eccetera, eccetera". Tutto scorreva nel dolce furore di questi abitanti di pianura, fino all'arrivo di un bambino di undici anni: si è procurato una divisa, la stessa spilla, vuole essere uno di loro. Un altro miracolo del maestro? Forse. O probabilmente, tutto calcolato, tra questa gente piena di "sinistra inclinazione musicale", come scriveva Bruno Barilli. Finzione o realtà? Sono le domande di chi si imbatte per la prima volta in questa storia, talmente incredibile da sembrare costruita nei dettagli. Così reale da apparire irreale al cinema, che a sua volta è una menzogna per raccontare la verità.
Giacomo Anelli
Irene Carra
Noa Zatta
Crew
Fotografia: Daniele Ciprì
Produzione
Istituto Luce Cinecittà
Kobalt Entertainment
Malia Film
Italia: Emilia Romagna