Tratto dal bestseller di Ágota Kristóf, "Trilogia della città di K"
Trama
Verso la fine della seconda guerra mondiale, la gente nelle grandi città è in balia dei raid aerei e della carestia. Una giovane madre disperata lascia i suoi figli, due gemelli, a casa della nonna che vive in uno sperdutissimo paese, infischiandosene del fatto che questa donna sia una alcolista inumana e crudele. Gli abitanti del villaggio la chiamano "la strega" e si racconta che abbia avvelenato il marito tempo fa. Ben accolti all’inizio, con il passare dei giorni, i gemelli comprendono che dovono imparare a cavarsela da soli nel nuovo ambiente. Si rendono conto che l'unico modo per affrontare il mondo degli adulti e la guerra assurda e disumana, è riuscire ad essere il più possibile insensibili e spietati. Imparando a rendersi liberi dallo stimolo della fame, dal dolore e dalle emozioni, saranno in grado di sopportare disagi futuri. Così iniziano la loro formazione: fortificare il loro spirito leggendo la Bibbia e studiando le lingue straniere. Si impegnano ogni giorno per fortificare i loro corpi e le loro menti. Passano le mani sopra il fuoco, si feriscono le gambe, le braccia e il petto con un coltello e poi versano l'alcool direttamente sulla loro ferite. Imparano a non reagire agli insulti ed a ignorare il richiamo insidioso dei sentimenti e dell’amore. I gemelli scrivono tutto quello a cui hanno assistito durante la guerra, riempendo le pagine di un grande quaderno che gli ha regalato il padre. Quando scrivono, loro seguono un proprio rigoroso codice: la prosa deve essere priva di emozione, le note precise e obiettive. Con il passare del tempo si trovano coinvolti nella corruzione e nell’orrore di una guerra che ha lacerato il mondo. Devono ascoltare la predica ipocrita di un prete lascivo, osservare i soldati che marciano incontro alla morte e testimoniare la crudeltà che i loro vicini infliggono uno su altro. La fine della guerra, la "liberazione" registra i momenti più cruenti: il loro villaggio e le poche persone con cui sono riuscite a costruire un rapporto sono vittime di stupri e suicidi. La tragica fine della madre e la breve ricomparsa del padre, condurranno i due fratelli alla separazione.
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Il Grande Quaderno
A nagy füzet
Archivio 27.08.2015
2013 AUT, FRA, DEU, HUN 113 min
Drammatico | Guerra
Regia János SzászJános Szász
Sceneggiatura János Szász, András SzekérJános Szász, András Szekér
Distribuzione Academy Two
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Accedi per votare!Tratto dal bestseller di Ágota Kristóf, "Trilogia della città di K"
Trama
Verso la fine della seconda guerra mondiale, la gente nelle grandi città è in balia dei raid aerei e della carestia. Una giovane madre disperata lascia i suoi figli, due gemelli, a casa della nonna che vive in uno sperdutissimo paese, infischiandosene del fatto che questa donna sia una alcolista inumana e crudele. Gli abitanti del villaggio la chiamano "la strega" e si racconta che abbia avvelenato il marito tempo fa. Ben accolti all’inizio, con il passare dei giorni, i gemelli comprendono che dovono imparare a cavarsela da soli nel nuovo ambiente. Si rendono conto che l'unico modo per affrontare il mondo degli adulti e la guerra assurda e disumana, è riuscire ad essere il più possibile insensibili e spietati. Imparando a rendersi liberi dallo stimolo della fame, dal dolore e dalle emozioni, saranno in grado di sopportare disagi futuri. Così iniziano la loro formazione: fortificare il loro spirito leggendo la Bibbia e studiando le lingue straniere. Si impegnano ogni giorno per fortificare i loro corpi e le loro menti. Passano le mani sopra il fuoco, si feriscono le gambe, le braccia e il petto con un coltello e poi versano l'alcool direttamente sulla loro ferite. Imparano a non reagire agli insulti ed a ignorare il richiamo insidioso dei sentimenti e dell’amore. I gemelli scrivono tutto quello a cui hanno assistito durante la guerra, riempendo le pagine di un grande quaderno che gli ha regalato il padre. Quando scrivono, loro seguono un proprio rigoroso codice: la prosa deve essere priva di emozione, le note precise e obiettive. Con il passare del tempo si trovano coinvolti nella corruzione e nell’orrore di una guerra che ha lacerato il mondo. Devono ascoltare la predica ipocrita di un prete lascivo, osservare i soldati che marciano incontro alla morte e testimoniare la crudeltà che i loro vicini infliggono uno su altro. La fine della guerra, la "liberazione" registra i momenti più cruenti: il loro villaggio e le poche persone con cui sono riuscite a costruire un rapporto sono vittime di stupri e suicidi. La tragica fine della madre e la breve ricomparsa del padre, condurranno i due fratelli alla separazione.
Ulrich Thomsen
Ulrich Matthes
Ungheria, Sopron