The Rocky Horror Picture Show: bocconcini curiosi su attori e personaggi da assaporare sotto l’ombrellone. Parte 1

Per i tanti fans del film più cult del pianeta cinema si preannuncia un Autunno veramente incandescente, il 20 Ottobre andrà infatti in onda sul canale della Fox il remake televisivo di The Rocky Horror Picture Show: riuscirà questa nuova produzione a soddisfare gli amanti del travestito più sexy della Transilvania?

A onor del vero l’impresa della Fox 21 Television Studios, che ha presentato il nuovo trailer al Comic-Con 2016 di San Diego, sembrerebbe titanica, e chissà se la presenza di Tim Curry, il mitico Frank-N-Furter della pellicola originale, vestendo questa volta i panni del criminologo riuscirà a placare gli animi surriscaldati degli impazienti aficionados.  Ma la vera novità di questo rifacimento è Laverne Cox che, inguainata in un corsetto rosso fuoco tempestato di lustrini, si cala nella parte che un tempo fu di Curry: una folle scienziata in tacco 12 e guanti fino alla spalla!

In attesa di scoprire quale sarà l’accoglienza del pubblico ripercorriamo insieme la storia dell’ineguagliabile TRHPS attraverso un viaggio tra aneddoti e curiosità.

Le origini:
L’origine di questo fenomeno di culto risale niente meno che al 16 Giugno del lontano 1973. Quel giorno al Royal Court Theatre di Londra venne rappresentato per la prima volta il musical The Rocky Horror Show, il cui creatore, Richard O’Brien, ne aveva firmato anche musiche, testi, e sceneggiatura. Caso volle che durante una delle repliche fosse presente il produttore discografico americano Lou Adler, che senza pensarci due volte comprò i diritti per rappresentare l’opera nel suo Paese: tutto si può dire agli statunitensi, tranne che non abbiano fiuto per gli affari. Nel Roxy Theater di Los Angeles - lo storico nightclub di proprietà dello stesso Adler, che ospitò artisti famosi come Frank Zappa, David Bowie, Bruce Springsteen e gli U2 -  il 19 Marzo del 1974 si alzò il sipario sulla prima rappresentazione a stelle e strisce del TRHS. La 20th Century Fox non si lasciò sfuggire un boccone tanto ghiotto, e nel medesimo anno decise di investire un budget di 1, 4 milioni di dollari per realizzarne un film: nacque così il lussurioso, trasgressivo, surreale, e kitsch… The Rocky Horror Picture Show (TRHPS).

L’uscita della pellicola, che avvenne a Londra il 14 Agosto 1975, contro ogni aspettativa si rivelò un totale disastro, soprattutto negli Usa. Quando tutto sembrava ormai perduto, Tim Deegan, un giovane addetto al marketing della Fox, che per furbizia era pari alla volpe per cui lavorava, ebbe la brillante idea di portare il film in un circuito di cinema alternativi dove, nelle ore notturne, i giovani erano soliti assistere a opere horror, o di serie B. A mezzanotte in punto del 1° Aprile 1976 - e già la data è tutto un programma - al Waverly Theater di New York fu proiettato TRHPS: lì, in quel cinema dalle lise poltroncine rosse, la leggenda ebbe inizio...

Come cominciò? Con un ragazzo che, vedendo sullo schermo Janet coprirsi la testa con un giornale per ripararsi dal diluvio, urlò dalla sala: “Stupida ragazza, la prossima volta comprati un ombrello migliore”. Da quel momento, fu l’apoteosi.

La partecipazione del pubblico
Tutte le sere gli spettatori si presentavano in sala vestiti come i personaggi del film, un tripudio di boa di struzzo, giarrettiere, guepiere, calze a rete, e chi più ne aveva più ne metteva. Ma, non bastando tutto ciò a colmare la voglia festaiola del pubblico, ecco spuntare pistole ad acqua per riprodurre la pioggia, riso da lanciare durante la scena del matrimonio, guanti in lattice da infilare quando il Dottor Frank-N-Furter si apprestava a dar vita a Rocky, rotoli di carta igienica (preferibilmente di marca Scottex) da scagliare in aria nell’attimo stesso in cui Brad, vedendo il Dr. Scott, esclamava: “Great Scott!”. E ancora, toast, candele, cappellini da party, campane, mazzi di carte, e perfino hot dog alla prugna. È superfluo dire che tutti i partecipanti al rito conoscevano i dialoghi a memoria, e ad ogni battuta rispondevano con un loro copione. Che dire inoltre del Time Warp, il famoso brano che trasformava il cinema in sala da ballo: “It's just a jump to the left. And then a step to the right. With your hands on your hips. You bring your knees in tight”. Ballerini improvvisati che, mani sui fianchi e ginocchia strette, saltellavano prima a sinistra e poi a destra rendendo The Rocky Horror Picture Show un evento imperdibile.

In tutto il mondo, a distanza di 40 anni, è ancora possibile prendere parte a questo strambo e meraviglioso spettacolo. In Italia, ad esempio, è dal 1981 che al cinema Mexico di Milano il venerdì sera è interamente dedicato a TRHPS. Una piccola curiosità da tenere a mente è che tutti coloro che per la prima volta si accingono ad assistere a questa insolita proiezione vengono denominati “vergini”: poco importa se abbiano già concepito figli o visto il film in televisione, agli occhi del pianeta di Frank-N-Furter & Co. la verginità la si perde soltanto dopo aver vissuto il Rocky Horror

Personaggi e cast tra aneddoti e curiosità
È importante ricordare che quando Richard Timothy Smith, in arte Richard O’Brien, ideò quel fantasioso e affascinate mix di trash, trasgressione e brani musicali zeppi di doppi sensi, spina dorsale della sua opera, il contesto culturale del momento era quello del glam rock, delle paillettes, della porporina, del rimmel e dell’ambiguità sessuale. Sono gli anni di Space Oddity, Ziggy Stardust e David Bowie, l’epoca della comparsa delle prime star androgine della musica. Questa Inghilterra post Beatles, con i Sex Pistols che sputano sulle teste del loro pubblico, rappresenta l’humus ideale per tirar fuori dalla stravagante mente di O’Brien un film che dell’eccesso fa il suo punto di forza.

Il timone della regia spettò a Jim Sharman, già direttore della produzione teatrale del 1973, che insieme a O’Brien riscrisse anche la sceneggiatura. Parodiando capolavori del B-movie fantascientifico, in TRHPS si racconta la storia dei due ingenui fidanzatini Janet Weiss e Brad Majors, costretti da un guasto alla macchina a chiedere ospitalità in un losco castello sperduto tra le campagne. Una volta all’interno faranno la conoscenza di una serie di oscuri personaggi che cambieranno per sempre le loro vite: il Dr. Frank-N-Furter, splendido transessuale proprietario del maniero e creatore di Rocky; Riff Raff, il maggiordomo gobbo e morfinomane interpretato dallo stesso O’Brien; Magenta, l’inquietante cameriera; Columbia, una groupie del Dr. Frank-N-Furter; il dottor Everett Scott, scienziato dalle nascoste origini tedesche; Eddie, motociclista tossicodipendente; Rocky, creatura costruita in laboratorio.

Frank-N- Furter - Tim Curry:
Vertiginosi tacchi bianchi glitterati, lungo mantello di raso nero, corsetto con reggicalze, collana di perle grandi come bilie, bocca rosso valentino, tatuaggio sulla spalla destra con la scritta BOSS a incorniciare un cuore trafitto da un pugnale: è così agghindato che il folle scienziato si presenta all’impaurita coppia Janet-Brad, e al pubblico in sala. Mai entrata in scena fu più fashion e transgressive in tutta la storia del cinema.

Make-Up
Osservando bene il Dottor Frank-N- Furter non si può non notare come il make-up del suo volto ricordi molto quello di Ziggy Stardust, l’alieno sessualmente indefinibile di David Robert Jones, a tutti conosciuto come David Bowie o, se preferite, il Duca Bianco. Nulla di strano in tutto ciò, visto che il truccatore di Tim Curry era Pierre La Roche, lo stesso della rockstar britannica, anche se, vista la lentezza con cui lavorava venne rimpiazzato da Curry in persona che, nel frattempo, aveva imparato i trucchi del mestiere: attore, cantate, e anche make-up artist… chapeau, Tim!

Il nome
Frank-N-Furter, cosa vorrà dire? Le ipotesi sono varie, di certo è un nome che ricorda sia Victor Frankenstein, a cui si rifanno personaggio e trama del film, che quel delizioso “salsicciotto di Francoforte” chiamato appunto frankfurter. A confermare la teoria culinaria è una frase che il dottor Scott, cantando Planet Schmanet Janet, rivolge a Frank-N-Furter: "You're a hot dog...". E la N tra Frank e Furter? Data l’anima rock della pellicola, quella solitaria letterina non può che essere un evidente sberleffo al rock n roll degli anni Cinquanta.

Tatuaggio e triangolo
Scrutando attentamente la coscia destra del dottor Frank-N-Furter si intravede un numero tatuato, il 4711: marca di una famosa acqua di colonia molto in voga tra i gay negli anni Settanta. A proposito di gay, nella scena del laboratorio il triangolo rosso cucito sulla parte sinistra del suo camice non si riferisce, come quasi tutti sostengono, al simbolo prescelto dai nazisti per “marchiare” gli omossessuali, che in quel caso sarebbe stato rosa, bensì alla “catalogazione” di prigionieri politici e anarchici. Sì, ma nei campi di concentramento l’apice del triangolo era in basso, qui invece è in alto: e se volesse semplicemente rappresentare la triade Transvestite-Transexual-Transylvania? Ogni suggerimento è ben accetto!

Sweet Transvestite
Il film, fortunatamente, non è mai stato doppiato, l’unica versione visibile in Italia è quindi quella sottotitolata. E qui nasce un problema, e neppure troppo piccolo. Frank-N-Furter si presenta cantando “I'm just a sweet transvestite from Transexual, Transylvania", nel nostro Paese per non incappare in spoiler la traduzione avrebbe dovuto essere “Sono solo un dolce travestito da Transexual, Transilvania”. Gli addetti alla trasposizione in italiano hanno invece preferito: “Sono un dolce travestito che viene dal pianeta Bisesso nella galassia di Transilvania”. Patatrac, il danno è fatto. Già, perché questa frase svela ciò che in realtà si dovrebbe scoprire a fine proiezione: Frank-N-Furter è un alieno.

La controfigura di Tim Curry si vergogna
Se avessi la macchina del tempo passerei ore ed ore a guardare la controfigura di Tim. Vederlo assumere movenze da super macho per non dar adito a pettegolezzi sulla sua virilità è uno di quei momenti che non scorderò mai”, ricorda divertito Richard O’Brien.  Il povero stuntman, chiamato per sostituire Curry nella scena dell’arrampicata sulla torre del RKO, si aggirava infatti tra le quinte con fare da vero uomo per mettere le cose in chiaro: io non sono transex!

Scena iniziale del matrimonio
Per i più distratti ricordiamo che, nella scena iniziale del matrimonio, Tim Curry interpreta il prete, Richard O’Brien il sagrestano, Patricia Quinn la perpetua. Nell Campbell è invece riconoscibile in chiesa mentre aiuta il trio a trasportare una bara. Per la serie, i quattro dell'Ave Maria!    

L’accento di Frank-N-Furter
Per incarnare al meglio lo stereotipo del dottor Frankenstein, a cui il personaggio si riferisce, l’accento di Tim Curry inizialmente doveva essere tedesco, ma, dopo avere ascoltato in TV la Regina d’Inghilterra, Tim decise che Frank-N-Furter avrebbe avuto l’elegante tono di voce della Queen Elisabeth II modulato con quello di sua madre, Patricia Curry.

Tim Curry cacciato da una proiezione
Da alcuni rumors pare che durante una proiezione notturna di TRHPS svoltasi a New York, Tim Curry, che si era presentato travestito da Frank-N-Furter, fosse stato mandato via dai numerosi fans con l’accusa di essere un impostore: l’assuefazione alla finzione cinematografica non ha mai fine!

Il Principe Carlo e la Principessa Diana
Un giorno, il Principe Carlo d’Inghilterra e consorte andarono ad assistere alla rappresentazione teatrale Love for Love, dove recitava Tim Curry. La Principessa Diana, grande appassionata di TRHPS, desiderando conoscere l’attore organizzò un incontro nel backstage. Quando il Principe Carlo si trovò di fronte Tim Curry gli disse che il suo volto gli era vagamente familiare per averlo visto, forse, in televisione. A quel punto Lady D., sorridendo maliziosamente, strinse la mano a Curry dicendogli: “Il Rocky Horror ha completato la mia istruzione”. Lady Diana Vs. Principe Carlo, 1 a 0!

Mick Jagger nei panni di Frank-N-Furter?
Mick Jagger, l’inossidabile frontman dei Rolling Stones, si candidò alla 20th Century Fox per interpretare il dottor Frank-N-Furter, ma neppure il logo della sua band – la celebre bocca con linguaccia disegnata per 50 sterline da John Pasche, uno studente del Royal College of Art di Londra – lo aiutò ad ottenere la parte. La produzione gli preferì infatti Tim Curry che, nonostante fosse al suo esordio cinematografico, aveva già ricoperto quel ruolo nella versione teatrale.

Janet e Brad – Susan Sarandon e Barry Bostwick:
La Casa di Produzione americana non riuscì a convincere O’Brien ad inserire nel film cantanti statunitensi professionisti, ma ebbe la meglio sulla scelta dei due protagonisti: il duo made a stelle e strisce Bostwick-Sarandon, la coppia che scoppia!

Richard Nixon si dimette… ma siamo in Agosto o in Novembre?
Forse non tutti sanno che quello che Janet e Brad ascoltano alla radio prima che la loro macchina si guasti è il discorso di dimissioni dell’allora Presidente Richard Nixon. Ma il criminologo, voce narrante del film, racconta: “Era una notte di Novembre quando Janet e Brad…”. Come poteva essere Novembre, se Nixon fece il suo annuncio alla Nazione in Agosto? In numerose interviste questo errore di sceneggiatura venne da OìBrien così giustificato: “Brad era un sostenitore di Nixon, e dunque riascoltava il suo messaggio alla Nazione anche a distanza di mesi”. Toppa messa, anche se poco credibile!

Susan Sarandon si ammala
La location del film non aveva nessun tipo di riscaldamento, niente termosifoni né tanto meno acqua calda. La Sarandon, a quel tempo quasi trentenne, seguitava a lamentarsi del freddo creando malumore tra il cast. In una delle scene finali, per spingerla ad entrare nelle acque gelide della piscina, il regista Jim Sharman sfoderò tutte le sue doti di persuasione. L’attrice infine cedette alle lusinghe, e… si guadagnò una polmonite. Cosa non si fa per qualche lode in più!

La proposta hot di Sharman
Lo charme del regista australiano però non sempre funzionò, e quando chiese alla Sarandon di girare scene di nudo lei rispose picche: saranno state le basse temperature a causare il diniego della bella Susan? Potrebbe essere, visto che solo tre anni dopo, in Pretty Baby di Louis Malle, la Janet di TRHPS fece scandalo per le tante inquadrature in cui appariva come mamma l'aveva fatta!

Barry e Susan si fanno i dispetti
Durante la scena della cena, battendo il pugno sul tavolo Barry Bostwick colpì involontariamente l’esile mano della Sarandon: l'espressione di vero dolore sul volto di lei è ben visibile a qualsiasi spettatore. Giorni dopo, però, nel ballare con Barry nel floor-show, Susan pestò con il tacco a spillo il piede del collega, e anche questa volta la sofferenza sul viso dell’attore americano fu evidente: sottile vendetta femminile, o pura coincidenza?

Steve Martin nelle vesti di Brad?
Steve Martin si presentò ai provini per il ruolo di Brad. Scartato dalla produzione, il simpatico attore americano dovrà attendere ben tre anni prima di debuttare sul grande schermo nel film Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band, di Michael Schultz: opera musicale stroncata dalla critica.

continua...