The Grudge: dopo vent'anni la maledizione non smette di colpire
Come capita spesso, soprattutto nella settima arte, prodotti di grande successo vengono esportati da un paese all'altro, adattandoli ai modi e ai mezzi di ciascuno, così da ottenere il massimo dell'effetto. Ne è stato un caso anche il nostrano Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese, la cui brillante sceneggiatura è stata venduta in buona parte del mondo, dopo aver ricevuto una serie impressionante (ma meritata) di riconoscimenti fuori e dentro l'Italia. Quello che potrebbe però apparire un caso più unico che raro, avviene molto più spesso all'interno di un preciso genere, l'horror. Ecco allora che si attende in sala – il 27 febbraio 2020 – il quarto capitolo di una saga che ha origini lontane: The Grudge.
Era infatti il 2000 quando Takashi Shimizu diresse i primi film per la tv dal titolo Ju-on: The Curse e Ju-on: The Curse 2 – il secondo è in gran parte un riassunto del primo (30 minuti su 76 totali) – dove il fantasma di una donna brutalmente uccisa dal marito, insieme al loro stesso figlio, tornava in veste di spirito a vendicarsi, non solo del consorte, ma anche di tutti coloro che entravano in contatto con la casa in cui era avvenuta la tragedia. Entrambe le pellicole furono trasmesse in prima visione da noi su MTV.
Medesimo destino nel nostro paese toccò ai successivi Ju-on: The Grudge e Ju-On: The Grudge 2 - La maledizione – il secondo fu presentato al Torino Film festival – che in patria sbarcarono invece nelle sale cinematografiche nel gennaio del 2003. In apertura veniva esposta una didascalia in cui si presentava ciò che di lì a poco avrebbe preso vita, ossia una maledizione scatenata dalla violenta morte di qualcuno in un luogo. Particolarità di tutti questi progetti è la suddivisione del film in scene, non necessariamente mostrate in ordine cronologico, che prendono il titolo dal nome dei protagonisti.
Giungiamo quindi al 2004, anno in cui uscì il primo remake statunitense, TheGrudge, diretto dallo stesso Takashi Shimizu con due star del piccolo schermo come Sarah Michelle Gellar (storica cacciatrice di vampiri in Buffy) e Jason Behr (l'alieno protagonista di Roswell). A seguire due sequel, The Grudge 2 nel 2006 e The Grudge 3 nel 2009 – quest'ultimo è il primo a non essere diretto dal regista giapponese, a cui subentrò il britannico Toby Wilkins. Una piccola curiosità: sul set di The Grudge 2, Takashi Shimizu aveva pensato di poter realizzare un terzo film in cui si riusciva a fermare la maledizione, ma il progetto non andò in porto. Chiaro come in qualche modo, il passaggio dal Giappone agli Stati Uniti abbia comportato dei cambiamenti, non solo dal punto di vista della sensibilità e quindi della conseguente scelta di inquadrature e situazioni esibite, quanto soprattutto per la possibilità di avere a disposizione dei mezzi e delle attrezzature di diversa fattura, che permettono un tipo di realismo forse maggiore ma non per forza migliore.
Ma attenzione perché la saga non si interruppe con il passaggio di testimone, ma prese solo due strade opposte: in Giappone la serie è continuata con i mediometraggi (60 minuti) Ju-on: Shiroi rojo e Ju-on: Kuroi shojo, prodotti per festeggiare i dieci anni dalla nascita della serie, il cui soggetto è firmato Takashi Shimizu, con il settimo e ottavo remake, Ju-on – Owari no hajimari e Ju-on: The final Curse (inedito in Italia), tra il 2014 e il 2015, e con l'originale crossover tra questo franchise e quello di The Ring, dal titolo La battaglia dei demoni; dagli Stati Uniti, invece, arriva nel 2020 il primo reboot del remake statunitense, The Grudge, interpretato da Andrea Riseborough e Demian Bichir.
E se non bastasse, esiste persino un videogioco per la Wii, uscito sul mercato nell'ottobre 2009. Siete pronti ad affrontare di nuovo la maledizione?