The Best of 2020
Difficile fare un bilancio di quest'anno così disastrato per il Cinema.
Potrei citare Tenet, ma se fosse stato un anno normale non sarebbe mai entrato nemmeno di striscio in una mia classifica. Geniale sì per l'idea e la costruzione, ma boooooring!
Quindi sicuramente L'incredibile storia delI'isola delle Rose (Netflix). Sarà perché amo Sibilla (uno dei pochi registi italiani che ha anche grande occhio fotografico) sia perché mette grandi attori feticcio in ruoli "scomodi", ma soprattutto perché è divertente, anche se deve un piccolo tributo a I Love Radio Rock.
Poi, parlando di "mori", Guy Ritchie a cui perdono quasi tutto (no, il film con Madonna, no), ma che stavolta torna su sentieri a lui noti e sfrutta al meglio un cast, come al solito, sorprendente. The Gentlemen (Amazon Prime Video) è il suo classico meccanismo ad orologeria a cavallo tra violenza e surreale.
1917, altra grande regia, per un film bellico che soffre qualche difetto e si avvantaggia della poca concorrenza, ma che al di là di alcuni passaggi regala grandi ruoli da comprimari e una storia che ti tiene sempre li a fare il tifo.
Mi Chiamo Francesco Totti. Si, sono di parte e allora? Me ne vanto di essermi commosso all'addio del Capitano e mi sono quasi ricommosso ora con questo documentario che parte dalla prospettiva familiare del campione e lascia un po' di lato il calcio.
Diamanti Grezzi (Netflix) non è un filmone, anzi a volte è talmente ansiogeno e con una trama irritante per le scelte assurdamente sbagliate del protagonista. Ma un film va giudicato per l'effetto d'insieme e quello c'è eccome. E poi Adam Sandler che finalmente recita è sempre una bella cosa, visto che ci risparmia il suo ciarpame medio.
Jojo Rabbit è il film che non ti aspetti. Una storia sorprendente, con un'ottica tagliente in grado di trattare un tema come l'odio e il nazismo in maniera irriverente ma per questo ancor più efficace.
The Way Back (Tornare a vincere - on demand) non è niente di nuovo sotto il sole, se non una sorta di coming out di Ben Affleck, che è un po' come Robert Downey Jr. nei panni di Tony Stark: un ruolo cucito addosso.
Sottrazione, sofferenza e inellutabilità in questo film essenziale scandito dalle lattine di birra.
Chiudo con un occhio alle serie TV che hanno scandito questo mio lockdown e che hanno lasciato il segno più di molti film, e non parlo della Regina degli Scacchi che è carina, ma nulla di più, ma: The Boys, che se anche in calo (almeno all'inizio) rispetto alla stagione 1, è una spanna sopra a molte altre cose.
Mandalorian, sempre seconda stagione, il western di fantascienza più efficace dopo Firefly. Mando chiude alla grande.
Yellowstone (1 e 2), non per tutti, ma con un andamento unico e Kevin Kostner che sembra nato per il ruolo. Stiamo ancora tifando per Rip.
The Last Dance la serie documentario sul CAMPIONE ASSOLUTO... e non dico altro.
Buon anno
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