Si era parlato molto di Malnazidos, la grande produzione bellico fantastica che avrebbe inaugurato il 53 Festival Internacional de Cinema Fantàstic de Catalunya. Recuperato in una visione successiva, il film diretto da Alberto de Toro e Javier Ruiz Caldera, due registi di commedie che hanno adattato per gli schermi il romanzo di Manuel Martìn, Noche de difuntos del 38, si avvale di una contaminazione di generi che non approda a nulla di buono. Si apre con un drappello di nazisti motorizzati che piombano in un villaggio nel quale si sta celebrando un matrimonio, massacrano tutti e gettano fiale che spandono un fumo blu che dovrebbe purificare il luogo dove avevano condotto misteriose ricerche. Dalla seconda scena si capisce che siamo in piena guerra civile in un laboratorio segreto dove nazisti e falangisti collaborano. Da qui il capitano Jan Lozano parte per una missione segreta con un giovanissimo autista, ma sulla strada scorge un paracadutista e s’inoltra nel bosco per rintracciarlo. Catturati da un gruppo di repubblicani si deve decidere chi deve morire e chi potrà sopravvivere. Poi il contatto col paracadutista che si rivela essere uno zombi e la scoperta di ondate di zombi famelici che si aggirano nel bosco spinge nazionalisti e repubblicani a unirsi contro un nemico comune. E qui la vicenda si svuota di senso. Diventa un film d’azione dove i protagonisti lottano, scappano e si proteggono dall’invasione dei morti viventi lasciando molte vittime. Il film dura 102 minuti, è pieno di rimandi e di citazioni, e va detto che i registi hanno dichiarato di aver voluto fare un omaggio al cinema di serie B.

Evento speciale la presenza di Alex de la Iglesia. Il regista bilbaino, famoso per i film dell’esordio, Acciòn mutante e El dia de la bestia, e per alcuni successi internazionali, La comunidad e Balada triste de trompeta, ha presentato l’episodio pilota di una serie Tv commissionata da HBO, 30 Coins (Serie TV) (30 Monedas). Va detto subito che si tratta di un racconto per stomaci forti o per appassionati di pratiche sataniche. In uno sperduto villaggio spagnolo, una vacca dà alla luce un bambino. Qualcuno chiede di informare la polizia, ma si decide di parlarne col curato che è anche un noto esorcista. Cautela sì, ma come suggerisce il titolo sono in ballo i famosi trenta denari della bibbia, e dato che la mucca fa parte di un grande allevamento di bestiame, le azioni non saranno guidate dalla ricerca della verità ma dagli interessi dell’azienda. Chiarito il tema del racconto, il film precipita tra scontri satanici, azioni roboanti e surreali, ed eliminazioni alle quali prende parte anche un ragno di due o tre metri. O lo si apprezza o lo si schiva. Molto scure tutte le scene.

Il sorriso torna con Mandibules, film del francese Quentin Dupieux che negli scorsi anni aveva deliziato Sitges con film quali Rubber, Wrong, Wrong Cops. Eccentrico, ironico, sorta di battitore libero che questa volta ha deciso di giocare con una mosca. Una mosca dalle dimensioni di un cane che due cretini contattati per consegnare una macchina con una valigetta scoprono nel portabagagli. Jean Gab e Manu, due spostati accomunati dal loro basso quoziente di intelligenza, scoprendo l’insetto decidono di ammaestrarlo per farne un fenomeno da offrire al miglior offerente. Sempre attenti a tener nascosta la mosca, i due attraversano una serie di situazioni che mettono in mostra la loro cialtroneria, ma sono anche protagonisti di gag che divertono lo spettatore, fino al prevedibile schianto finale. Il film dura appena 77 minuti, ma si potrebbero definire minuti di gioia.

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